Milano 28 Luglio – Un interessante articolo del Corriere parla di una Milano da conciliare prendendo in esame la trasformazione di interi quartieri e la visione di una città internazionale che pare sia l’ambizione dell’attuale Giunta. Ambizione che sembra prevalere nei primi discorsi di un Sindaco votato alle grandi imprese, quasi che l’esperienza di Expo possa dilatarsi nel tempo, idealizzando prospettive e futuro, dimenticando la realtà di una Milano minima che soffre, che ha bisogno di cure. Perché esiste “la città dei cittadini -osserva il Corriere – La vivibilità. I nuovi quartieri. Le funzioni e l’assetto urbano, alla prova dei cambiamenti in arrivo. Una metamorfosi che passa attraverso la riqualificazione dei vecchi scali ferroviari, il che fare di Città studi (se davvero se ne andranno Istituto dei tumori, Besta e facoltà scientifiche dell’Università), il completamento di Bovisa, la saldatura con la città metropolitana. In questi mesi si è parlato di visione, di immaginare cosa sarà Milano nel 2030, in che modo efficienza, lavoro e innovazione incroceranno la qualità ambientale, la mobilità sostenibile, il benessere di chi ci vive. Si cita la riqualificazione di Garibaldi-Repubblica, come esempio riuscito di integrazione tra il vecchio e il nuovo. Si guarda con attenzione a quel che diventerà CityLife, nell’area della ex Fiera. Ma preoccupano le incompiute, da Porta Vittoria a Santa Giulia, che si aggiungono a quelle croniche accumulate negli anni.”
E le periferie contraddistinte dal degrado e dal disordine spesso criminale. Periferie con un’anima identitaria che va rispettata pur nella riqualificazione e nel riordino. Periferie immobili, grigie senza un lampo di cultura, di innovazione, di cambiamento. Lontane da progetti di vita, di sostenibilità.
Anche le periferie sono Milano e meritano di entrare in un circuito di trasformazione e di risanamento. Milano non può essere solo “ambizione” a prescindere..Occorre ricucire il tessuto urbano per dare risposte alle tante anime di una città che chiede al Sindaco attenzione. I sogni devono partire dalla realtà per essere costruttivi.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano