Milano 29 Luglio – È stato arrestato il “turista picchiatore” che negli ultimi 15-20 giorni ha aggredito almeno 10 passanti. Si tratta di unospagnolo di 23 anni, ora accusato di lesioni aggravate con l’aggravante della premeditazione e dei futili motivi. Sì chiama Orlando Lecumberry Nicolas Aitor, nato a Barcellona ma residente a San Sebastian, nei Paesi Baschi. Aveva colpito già nel suo Paese il 3 giugno. A Milano era arrivato nei primi di luglio. Fa il dj di professione, non si sa cosa sia scattato nella sua testa: alle tante domande che gli sono state poste non ha infatti dato risposte. Chissà che il soggiorno a San Vittore non gli faccia tornare la parola.
Il giovane è stato arrestato mercoledì sera dopo l’ultimo episodio, per altri nove episodi è stato al momento denunciato: il primo risale a 9 luglio scorso, in Via Prina, l’ultimo episodio risale a ieri pomeriggio, in Corso Lodi. Tutte aggressioni con prognosi comprese tra i 5 e i 10 giorni. Fatale è stata l’aggressione messa a segno nel tardo pomeriggio dell’altroieri, 26 luglio, nel centralissimo Largo Cairoli. Orlando avvicina un ragazzo italiano e gli chiede che strada prendere per raggiungere la Triennale. La risposta lo fa infuriare: accusa il suo interlocutore di falsità, lo colpisce con diversi pugni al volto e cerca di accanirsi, inseguendolo per oltre 100 metri. Nessuno dei numerosi passanti che a quell’ora affollano le vie del centro di Milano interviene in aiuto della vittima. Dopo pochi minuti sono gli agenti della Polizia a fermare e a identificare lo spagnolo. Lui mostra i documenti, fornisce le proprie generalità, assicura di essere a Milano per turismo e afferma di alloggiare in un ostello in zona Lambrate. Gli agenti non possono accompagnarlo in Questura perchè manca la flagranza di reato. Ma dai primi accertamenti emerge immediatamente come il giovane abbia mentito sul luogo del suo alloggio. Così, quando ieri colpisce la sua ultima vittima, un uomo aggredito a ora di pranzo in corso Lodi, gli investigatori sono già appostati davanti a tutti gli ostelli di Milano. E quando la sera rientra in un ostello della zona Navigli, per lui scatta l’arresto. Quando è stato portato a San Vittore, ha spiegato Maria Josè Falcicchia, dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Milano, “era in preda a un delirio che non ci ha saputo spiegare” e mostrava tagli e ferite sulle nocche nella mano destra. Nei prossimi giorni dovrà presentarsi davanti a un gip per l’udienza di convalida.
L’allarme sulla presenza di questo soggetto era partito sui social network e subito si era diffuso in tutta la città. L’ipotesi era che si trattasse di un caso di Knockout Game, il “gioco” criminale importato dagli Stati Uniti che consiste nel prendere a pugni in faccia i passanti senza motivo. Il modus operandi del ragazzo arrestato a Milano era sempre lo stesso: fermava un passante, chiedeva informazioni in inglese, poi, senza motivo, iniziava a dare in escandescenza e colpiva il malcapitato: almeno 10 gli episodi di cui è accusato. Anche se potrebbero essere di più. Per gli inquirenti milanesi, la sua è una doppia personalità, in pieno stile “dottor Jekyll e mister Hyde”. Trascorreva le sue serate in giro per i locali di Corso Como, una delle zone della movida milanese, dove amava frequentare soprattutto il Loopaloosa, club in voga tra i giovanissimi, dove si è anche esibito come dj. Di giorno, invece, indossava i panni del turista per trasformarsi in picchiatore seriale.
“Una lunga scia di pugni in faccia”, l’hanno definita gli inquirenti. Ma le indagini non si fermano qui. “Non è un caso chiuso – ha messo in chiaro Maria Josè Falcicchia – stiamo cercando di capire cosa possa esserci dietro”. (Il Giorno Milano)
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