Milano esporta anche il vandalismo dei  writer

Milano

Milano 29 Luglio – Milano patria del design e della creatività esporta anche il vandalismo e il malcostume dei writer da strapazzo che impongono la loro legge di imbrattamento non importa dove, anche sulle scogliere. La notizia che riportiamo è di Gianni Santucci sul Corriere “Writer milanesi in trasfertaMeglio, in vacanza. Che lasciano le loro tracce («pezzi», o imbrattamenti) fuori dal loro «terreno» consueto, lontano dai muri, dai treni e dalle carrozze della metropolitana della città. E s’approcciano con le loro bombolette a rocce e scogliere, case abbandonate e recinzioni: tutto sulle spiagge. Graffiti di mare. Sono degli ultimi giorni le polemiche, riportate dal sito «Tirreno Elba news», per alcuni imbrattamenti comparsi sulle scogliere dell’isola d’Elba: writing vandalico che colpisce non opere dell’uomo, ma direttamente la natura. Dalla scogliera di Sant’Andrea, fino alle rocce che costeggiano la spiaggia Fenicetta di Marciana Marina. Clipboard04_MGTHUMB-INTERNAE poi la Sardegna, il Salento, Ibiza, Barcellona, la provincia di Taranto. In alcuni casi si tratta di nomi molto noti del graffitismo milanese.

Le «trasferte»

È un’abitudine molto diffusa in Francia e in Spagna, quella degli imbrattamenti anche nella natura, soprattutto sulle pareti di roccia, sia in località di mare, sia di montagna. E sono molto diffusi i «tour» europei: «crew» (gruppi) di writer che girano tra diverse città per attaccare metropolitane o treni. I graffiti «da vacanza» sono però qualcosa di diverso. Vanno dall’imbrattamento senza alcuna finalità figurativa (come lo sberleffo che, su una roccia, cancella la scritta «Costa Smeralda» e la emenda in «Costa… troppo»); fino ai veri e propri graffiti che un writer come «Zoor», molto conosciuto a Milano (dove è stato già denunciato un paio di volte), lascia su un muro vicino a una spiaggia di Ibiza e su una recinzione d’acciaio sulla sabbia di Barcellona.

La natura

parete-con-i-graffiti-ed-il-mare-51490543Spiega Fabiola Minoletti, esperta e studiosa del fenomeno: «Sono forme e manifestazioni di estremo vandalismo, che arrivano a “interventi” anche su elementi della natura. Se era comunque un’abitudine quella di lasciare qualche traccia nei luoghi di villeggiatura, sui muri, i cestini o altri elementi di arredo urbano, ora assistiamo a questi vandalismi che colpiscono il paesaggio e sono molto più invasivi». Anche questi graffiti «da vacanza» vengono regolarmente fotografati e riversati sui social network dagli stessi writer. «Rancido», ad esempio, compare sulla parete di una casa diroccata su una spiaggia della Sardegna. Mentre «Cone» ha lasciato un suo «bombing» su un muro che divide la strada dalla scogliera in un tratto della costa del Salento, in Puglia. Sopra la sua enorme «tag» (firma) in grigio, nero e verde, evidentemente per essere riconoscibile anche in territorio «straniero», «Cone» ha specificato anche la sua città di provenienza: Milano.

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