Milano 2 Agosto – Questo articolo si sarebbe potuto intitolare “Piccolo manuale di teologia per deficienti”, ma per evitare problemi etici e legali mi sono permesso di scegliere una versione vagamente più moderata. Ovviamente entrambe si riferiscono ad una bizzarra considerazione caduta dall’alto che riguarda i fatti odierni. La stramba teoria è che, siccome alcuni Cristiani commettono delitti, allora non abbiamo diritto di parlare di violenza Islamica di fronte ai fatti di terrorismo. È tutto molto bello. Si vedono frotte di rapinatori che urlano “Laudetur Iesum Christum”. Stormi di assassini, uxoricidi e matricidi che invocano Maria a propria patrona. Ma proviamo a prendere sul serio quella che è sicuramente una boutade vacua quando chi vi crede davvero, tra i quali di certo non figura chi l’ha lanciata. La Mafia ha riti di ammissione che includono Santini e giuramenti sacri. Vero. Ma non uccidono in nome di Dio. Non lottano perché venga il Suo Regno. Né si autoconvincono di fare la Sua volontà. E la Chiesa condanna gli inchini davanti alle loro case. Sono ben strani, questi assassini Cristiani se paragonati ai martiri Islamici festeggiati da Hamas. Gente che sgozza ragazzine nel loro letto e che subito dopo vengono commemorate da pasticcini in piazza. Noi siamo qui a discutere se i mafiosi meritino il funerale. Come se i funerali, nel rito Cattolico, fossero premi. No, decisamente a me non sembrano la stessa cosa. Inoltre, sempre che io ricordi, al marito cattolico è proibito picchiare la moglie. Ed è tenuto al rispetto della suocera. Nel mondo Islamico come siamo messi a diritto matrimoniale? No, perché magari mi sbaglio io, ma mi pare che sia l’esempio più infelice che si potesse fare. Abbiamo citato un oscuro ed intricato insieme di tradizioni, interpretazioni Coraniche… no, fermi tutti. Il Corano non si interpreta. La Bibbia sì. Persino il Vangelo. Ma il Corano no. Ma quante cose abbiamo in comune con i nostri fratelli Islamici. In realtà, però, dobbiamo essere onesti tra di noi. Io mi sento chiamato in causa. Sempre nella medesima tirata, è emersa un’altra, pesantissima, accusa. Anche tra i cattolici ci sono degli estremisti, come tra gli Islamici. Ecco, ho una confessione da farvi. Perdonatemi, fratelli, ho molto peccato. Io sono uno di quelli. Commetto atti orrendi. I Venerdì di Quaresima pratico astinenza dalle carni. Il Venerdì ed il Sabato Santo digiuno. Prego regolarmente. Vado a Messa ogni volta che posso. Prego. Sono una Sentinella in Piedi. A Maggio dico il Rosario quando posso. Anche ad Ottobre. Mi potrete mai perdonare? Pensate, tra i miei segreti più oscuri ci sono zone d’ombra oscure. Credo che il matrimonio sia solo quello tra un uomo ed una donna. Uno ed una. Non penso che la eterologa sia una buona idea. Penso che l’Eutanasia sia un omicidio. Penso che l’aborto sia omicidio. Sono una brutta persona.
Sono una persona pessima. E chi ha lanciato quell’anatema ci ha tenuto a dirmi che sono sullo stesso piano di chi ammazza i gay in un club ad Orlando. O i passanti sul lungo mare. O tenta di farsi esplodere ad un concerto. O chi falcia coi mitra degli innocenti. O li mutila. Li tortura. Li umilia. E poi, invariabilmente, li ammazza. Io sono esattamente come loro. Io sono un pericolo per voi. E siccome nessuno di voi ha mai seriamente pensato di arrestarmi, deportarmi, incarcerarmi o fermarmi con le armi, allora chi pensa di fare queste cose agli Islamici è un razzista.
Ecco, non so come la pensiate. Io so solo che Domenica scorsa ho rinunciato alla Messa. Non volevo spaventare i fratelli Islamici presenti. Visto che a breve gli cederemo le chiavi di casa.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,