Renzi si piglia la Rai, dove sono i paladini della libertà di stampa?

Attualità
Milano 6 Agosto – E cosi Renzi è riuscito a instaurare un bel monopolio nell’informazione televisiva. Partito anni fa con lo slogan “fuori i partiti dalla Rai”, Renzi ha invece applicato il principio ” fuori quelli che non la pensano come me”. Ha fatto fuori De Bortoli dal Corriere, Mauro da Repubblica, Belpietro da Libero, Giannini da Ballarò, la Berlinguer dal Tg3 e Porro da Virus. Con la scusa di fare una riorganizzazione della Rai ha realizzato un predominio sulla informazione pubblica che nessuno aveva provato a fare: Tg1, Tg2 e Tg3, TgR e Gr1, tutti filogovernativi. Si aggiunga che la 7 e Sky fanno una informazione molto politically correct  e che Carlo De benedetti si è pappato La Stampa e il SecoloXIX. Berlusconi un controllo del genere non lo aveva manco pensato. Renzi, che non ha ricevuto alcuna investitura popolare, invece ha rimosso direttori e cambiato programmi.
Naturalmente, essendo  l’Italia il paese dei 2 pesi e 2 misure, non ci sono state quelle reazioni che ci furono ad esempio quando Berlusconi osò dire che Ballarò era fazioso. Niente appelli per la libertà di stampa. Niente girotondi.
Avremo dei Tg ancora più melassa che ci racconteranno quanto sono decisive le riforme di Renzi   E quanto i grandi della terra tengono in considerazione le sue parole.
Questo monopolio informativo non si trasforma in un consenso plebiscitario perché la gente non è stupida, si accorge che l’economia va male e l’Italia è l’unico paese che si fa invadere dai migranti.
Però da questa situazione il centrodestra deve prendere spunto per chiedere non solo più pluralismo, ma anche una privatizzazione di almeno 2 delle 3 reti e l’eliminazione del canone Rai. Solo cosi verranno meno la lottizzazione e l’enorme spreco di risorse.
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Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

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