Repubblica, i clandestini e la resa a sinistra

Milano

Milano 24 Agosto – Compagni, smobilitate. La guerra è finita, andate in pace. Repubblica parla di un allentamento della pressione dei clandestini su Milano. Forse riusciranno a contenere la marea umana di via Sammartini. Forse. Però, compagni, non abbassiamo la guardia. Cosa significhi non si sa, a cosa sia dovuto non si dice. Ci sono solo due certezze, entrambe sottaciute. In primis Sala non ha alcun merito, perché, semplicemente, non ha fatto nulla. Ha aspettato. E giocato su una cosa che la sinistra odia. La libertà delle persone. Un passo indietro. Ci sono due vie di accesso a Milano, una ufficiale ed una no. Quella ufficiale sono i pullman mandati dal governo a scaricare umanità disperata. L’altra è composta da un flusso, dal sud verso il nord, dei clandestini in fuga dai campi profughi e dalle cooperative, e da un riflusso, quelli che si arrendono e da Ventimiglia e Como tornano indietro. Il primo è stato arrestato per evitare sommosse. Il secondo è l’apice dell’ipocrisia sinistra. Si finge di non sapere da dove vengano, di non poter prevedere quanti ne arriveranno e di non poterlo arrestare. Ed è quello che sta mandando in tilt tutta la programmazione. Sala non ne parla. Alfano non ne parla. Si lascia accadere, facendo ammassare i disperati. Questi due flussi, prima si sono mescolati. Poi si sono sommati. Ed ora si sono arrestati. Per motivi diversi. Quello incontrollato, in particolare, è composto da uomini con informazioni parziali, ma non certo da sprovveduti o da sciocchi. Sapendo che le porte a Nord ed a Ovest sono chiuse, Milano ha perso appeal. Quando realizzeranno, però, che anche ad Est la via è chiusa sarà interessante capire cosa succederà. Questa gente l’Italia non la vuole. Vogliono il Nord Europa. Hanno rischiato la vita per averla. Hanno perso amici per averla. Hanno rinunciato alla propria vita per averla. Credete che ci rinunceranno facilmente?

La seconda certezza è che Rho non serviva a nulla. Non serve a nulla. E non dipende da Sala, come lui credeva. Mister Expo ha appena imparato una amara lezione. Puoi avere il Prefetto, il Ministro, il Vescovo, il Cardinale dalla tua. Puoi avere Famiglia Cristiana che ti elogia ed il Papa che ti applaude. Ma se qualcuno più in alto di te fa peso morto, la macchina dello stato si inceppa e tu non parti. Maroni non si è spostato di un metro. E il campo base non è stato usato nell’emergenza. Sembra improbabile verrà usato dopo e senza l’emergenza. Simbolicamente è uno smacco non da poco. Se Sala lascia correre ammetterà che la sua era un posizione ideologica. Se continuerà si metterà contro il PD che Rho governa, sotto Referendum, per di più. L’aura dell’uomo del fare si sta spegnendo, passo dopo passo. E dopo la calda estate ci potrebbe essere l’amaro autunno, in cui assisteremo alla disperazione che monta. Alla rabbia che cresce. Ed agli amici di Limonta che cavalcano la tigre, sperando di non esserne divorati. Saranno tempi duri. E l’uomo che dovrebbe governare il fenomeno arriva alla prova due volte sconfitto.

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