E’ il tempo del dolore e della condivisione: oggi lutto nazionale

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Milano 27 Agosto – E’ il tempo del dolore e della condivisione: oggi lutto nazionale per ascoltare il cuore di un Paese straziato, spaventato, ma infinitamente generoso. Per un terremoto terrificante, drammatico. Per i tanti morti inconsapevoli. Per le tante storie di umana solidarietà. Per quelle mani nude che scavano e scavano ancora alla ricerca di una vita. Per lo slancio di un popolo che sa essere grande e solidale e unito nella condivisione dell’emergenza. Per quelle macerie che parlano di affetti, di tenerezza quotidiana, di fatica, di Storia, di Arte.

Per un mondo irripetibile che non c’è più o non potrà mai essere come prima.

E i numeri incalzano, non lasciano scampo: i morti 281, i feriti 380. E le scosse si susseguono con un crescendo che conta 928 sussulti di una terra impietosa.

Vite sbriciolate, sogni divorati, affetti annientati.

E lo smarrimento dei volti in attesa di un gesto. E il dolore pietrificato negli occhi. E il silenzio di una disperazione muta. E il buio dell’incertezza per il domani

Sono 2100 gli sfollati e 238 le persone estratte vive dalle macerie per l’instancabile lavoro dei volontari.

Non è il momento delle polemiche: è l’ora di sentire il cuore pulsante di un’Italia che partecipa, che afferma con i fatti la propria vicinanza alla sofferenza straziante dei superstiti. Con il rispetto e l’amore che si deve al “fratello” dilaniato dal dolore

«Ora è il momento in cui tutti insieme, senza divisioni politiche, possiamo provare a fare un salto di qualità con un progetto che non sia limitato alle emergenze», ha detto Renzi. “Con l’impegno morale per donne e uomini di quelle comunità. È cruciale che quelle comunità rimangano comunità …È la priorità per il governo e per il nostro Paese”

“Questa deve essere l’occasione per una ripartenza – dice il sindaco di Amatricei parlando dell’incontro con il presidente del Consiglio – se si riparte sarà un’occasione straordinaria. Se non si riparte farò la guerra a tutti”. E la sua determinazione è già speranza.

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