Salasso anche per gli studenti fuori sede nella capitale morale d’Italia. Come riporta Repubblica.

Milano

Milano 31 Agosto – Milano si conferma la città più cara per gli studenti che prendono una stanza in affitto, o anche un semplice posto letto: i prezzi medi richiesti per entrambe le soluzioni sono ulteriormente cresciuti e il capoluogo lombardo è l’unica città in cui i canoni locativi medi vanno oltre la soglia dei 500 euro. Per una stanza singola servono infatti 510 euro, cifra che supera del 28% il dato nazionale e del 5% il valore registrato nello scorso anno; per la doppia se ne spendono 345 (+2% rispetto al 2015). Non deve davvero badare a spese, però, chi punta a vivere nel cuore della città: nelle zone più centrali la richiesta media per la stanza singola è pari a circa 600 euro al mese.

I dati sono dell’Ufficio Studi di Immobiliare.it che ha condotto un’indagine sul mercato della locazione per gli universitari: dall’analisi dell’offerta di stanze nelle 14 città italiane con la maggior presenza di studenti fuori sede, i prezzi medi richiesti ad agosto 2016 sono cresciuti del 4% per le stanze singole e del 2% per i posti letto in doppia. Chi, tra gli oltre 850mila fuori sede (numeri del ministero dell’Interno), non ha diritto ad un alloggio negli studentati dovrà spendere, in media 400 euro per una stanza singola e 280 per un posto letto in doppia. Molto di più, a Milano.

Un paio di analisi. La ricerca si basa sui dati di un portale, non dell’Istat. È assolutamente possibile che a rivolgersi ad immobiliare.it siano gli affittuari mediamente cari, che magari sono pure disposti a pagare per tenere l’annuncio in evidenza. A Milano la concorrenza è spietata, quindi immobiliare.it potrebbe aver intercettato una parte dell’offerta, quella qualitativamente ed economicamente migliore. Anche perché, per esperienza diretta, nella periferia di Milano con quelle cifre si portano a casa bilocali. Arredati. Da soli. Non stanze in condivisione e men che meno posti in doppie. Il secondo limite è che non si capisce, da questa inchiesta, se siano stati valutati tutti i posti o solo quelli con affitti annuali, i tipici affitti da universitari. Il che avrebbe un senso, ma sarebbe estremamente limitante. Inoltre non è chiaro se abbiamo mescolato assieme affitti con spese incluse ed escluse. Di certo emerge un trend forte: a Milano il mercato, dai numeri, pare reggere. Ma sarà davvero così? Gli operatori di mercato paiono abbastanza dubbiosi…

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