Dislessia nei bambini: ecco come riconoscerla e curarla

Scienza e Salute

Milano 6 Settembre – La dislessia fa parte dei cosiddetti DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento). La dislessia, nello specifico, è un disturbo della lettura che si manifesta con la difficoltà nel decodificare il testo. Per essere precisi, anche un bambino dislessico riesce a leggere ma impiega più tempo e fa molta più fatica rispetto a un coetaneo non dislessico. Riconoscere questo disturbo precocemente è fondamentale per il benessere del bambino, al di là del profitto scolastico, e per la serenità familiare. Ormai nel ciclo della scuola primaria sono previsti specificitest di lettura e scrittura per captare i primi segnali di dislessia e disgrafia, effettuati da insegnanti esterni alla classe. Questi test sono molto precoci, (alcuni avvengono già in prima elementare) e quindi non danno risposte sicure ma possono fornire alcuni indizi da monitorare.

Come si diagnostica – Una delle domande più frequenti dei genitori, quando sorge un sospetto di dislessia disgrafia, è come si possa diagnosticare con certezza questo disturbo dell’apprendimento. E soprattutto chi possa effettuare una diagnosi precisa e valida. In tal senso, è necessaria una valutazione di tipo specialistico che avviene sottoponendo il bambino ad alcuni test. Questa valutazione viene effettuata da neuropsichiatri e neuropsicologi infantili.

Logopedisti e psicomotricisti – Non è raro che il sospetto di dislessia sorga dai dubbi di un logopedista o di uno psicomotricista che notano alcuni particolari comportamenti del bambino durante lo svolgimento di test di psicomotricità o nella lettura. In tal caso, entrambi gli specialisti possono sottoporre il piccolo alleprove specifiche (MT) che, però, non hanno valore diagnostico. Se, una volta sottoposto il bambino a tali test, si ritiene che sussista il bisogno di una valutazione più approfondita, allora i genitori potranno rivolgersi alla ASL di competenza (con l’aiuto del pediatra).

La scuola – L’aspetto più duro del disturbo dislessico per un bambino, è il contesto scolastico. In tal caso, se vi è una diagnosi specifica di dislessia, i genitori dovranno informare gli insegnanti. Questi ultimi, a loro volta, imposteranno modalità apposite di spiegazione per il bambino dislessico. È importante far capire al piccolo che nulla gli è precluso, ma che ci vorrà solo un po’ più di tempo per arrivare all’obiettivo.

Le terapie – Alcuni specialisti, di fronte al disturbo dislessico, consigliano unpercorso di logopedia, altri invece si concentrano maggiormente sull’aspetto psicologico. In ogni caso, non esiste una terapia universale per la dislessia. Infatti, ogni bambino è un caso a sé e la terapia va assolutamente personalizzata dallo specialista, con la collaborazione di genitori e insegnanti. (Tg.com)

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