Sala senza pudore: Raggi, ti aiuto io

Milano

Milano 12 Settembre – Ed allora ditelo che siamo su scherzi a parte. Alla Festa dell’Unità, l’ineffabile Sala ha chiesto tempo per Virginia Raggi, ma si è comunque offerto di darle una mano. Sarà che qua si annoia. Sarà che non gli fanno toccare nulla per paura che faccia danni. Sarà che è stato commissariato in un secondo e mezzo dal PD, che ha deciso qualsiasi cosa, dagli assessori ai tecnici, ma quella di Beppe è un’amara ironia che probabilmente si poteva risparmiare. In una dichiarazione di un minuto, riportata da Repubblica nella sua versione online, Sala allunga una mano alla povera Virginia. Dopotutto, checché se ne dica, sono gemelli separati alla nascita. Entrambi rappresentanti della società civile. Entrambi vincono delle primarie formato condominio, anche se Sala ha sicuramente una dimensione più internazionale, vista la massiccia presenza di compagni Cinesi. Virginia vince a slavina, Sala è una frana. Dai, anche nelle differenze si somigliano, no? Dopo la vittoria ci sono un paio di differenze. Sala decide che governare non fa per lui e dà le chiavi di Palazzo Marino al PD. Virginia opta per lo Studio Previti, gli uomini di Alemanno e poi una parata circense da sagra di paese. Abbiamo la consulente che dovrebbe sorvegliare e valutare chi le ha allungato un milione in dieci anni, come consulente. Abbiamo il direttorio che controlla il mini direttorio, che controlla il Sindaco, che al mercato mio padre comprò. Qui Sala ha un sacco di cose da suggerire. Per rifare da capo una giunta basta un po’ di creatività. Guardate la sua, ha preso gli assessori di prima, ha scritto un bigliettino per ciascuno, li ha mescolati e via un assessorato nuovo per (quasi) tutti. E poi, seriamente, i direttori? Sono cose che si fanno in privato, tra una salamella e l’altra ai piedi del povero Montanelli. Non c’è alcun bisogno di far sapere alla gente che cosa stia succedendo. Poi, cara Raggi, il tuo rapporto con la stampa è disastroso. Me lo vedo Sala come suo consulente. Pensateci: Milano è sotto assedio. Oltre ad accogliere molti più migranti del dovuto, oltre a doverlo fare sorridendo. Ma non basta. Devi anche far finta che non stia arrivandone un altro flusso, ufficioso, da Milano Centrale. Fai bracci di ferro, che perdi, con Maroni. Fai bracci di ferro, che perdi, con Alfano. Te la prendi col Centrodestra, nonostante governi solo la Regione. E cosa succede?

Succede che nei maggiori quotidiani sono tutti in ginocchio. Oltre a questo giornale in pochissimi hanno il coraggio di dire tutta la verità, mentre su Virginia la tempesta è costante. Forse Beppe può metterci una pezza. Voglio dire, qualcuno ha mai notato che anche nelle indagini sono pari? Entrambi hanno avuto un problema con le dichiarazioni fatte allo Stato, prima delle elezioni. Entrambi non verranno processati. Lei non aveva capito cosa le chiedeva il modulo. Lui aveva delle strane amnesie. Vedete? Separati in culla. Forza Beppe, sii cavaliere, salvala. Magari dimettendoti dalla carica di Sindaco, che non sembri proprio a tuo agio a ricoprire.

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