Milano 19 Settembre – Parisi appassionato, competente, incisivo ha parlato. Per aggregare, per rigenerare una parte politica delusa, per andare oltre gli steccati di certi egoismi politici. E si parla del quid politico del politico che generosamente si mette a disposizione. L’analisi è di Giannino Della Frattina su Il Giornale “….. Di certo Parisi ha meno esperienza politica di Fini e Alfano, meno soldi e rete di relazioni di Passera (anche se di Passera non porta il marchio d’infamia di un ministero nel tragico governo Monti) e sicuramente meno cultura liberale di Giannino. Dove, allora, potrà andare a pescare quel «quid» che è mancato ai suoi non troppo fortunati predecessori, si chiedevano ieri. Una domanda a cui la due giorni di elaborazione programmatica non poteva dare risposta nemmeno con l’ora di discorso colto, appassionato, molto competente e che ha toccato temi profondi. Evocando valori e stili di vita (e di politica) parecchio condivisibili. «Non abbiamo bisogno di tecnocrati, ma di politici». «Di qui parte la rigenerazione: la politica è legalità». «Una campagna ventennale contro Berlusconi ha reso la sinistra priva di idee. Renzi non è un pericolo per la democrazia, è un pericolo per l’economia. Non c’è rischio di un colpo di Stato, qui si rischia la morte del Paese».
Di certo non un «pensiero debole», come troppo spesso capita d’incontrare oggi. Peccato che ad ascoltarlo non ci fosse nessuno della Lega (adunata a Pontida) e dei Fratelli d’Italia, entrambi portatori di cromosomi che prevedono un’alleanza per battere la razza padrona della sinistra renziana. Ché il lago in cui pescare è sempre quello e con le rivalità l’acqua in cui pescare diventa sempre più scarsa, vedi i 10 milioni di voti persi, come ricorda Parisi nella sua discesa in campo annunciata con un intervento letto dai fogli posati sul leggio e non recitato a braccio come hanno nelle corde mattatori come Renzi e Berlusconi. Perché ora è chiaro che nel mirino ci sono loro. La mutazione dell’ex manager è ormai completa e l’obiettivo è una candidatura a premier per l’intero centrodestra….Dalla sua oggi Parisi ha i 2mila arrivati ad ascoltarlo venerdì e oltre 2mila anche sabato E i tanti, nel mondo dell’impresa e della finanza che aspettano di vedere se qualcuno riuscirà a strangolarlo nella culla, prima di schierarsi apertamente con lui. Tanta gente, come da tempo non si vedeva nel mondo dei moderati. Un universo variegato, ma molto compatto nel difendere valori come la libertà d’impresa e quella religiosa, la lotta alla burocrazia e a uno Stato ostile al cittadino, pronta a votare «no» al referendum, a opporsi all’immigrazione e a combattere Renzi. Segno che c’è voglia di centrodestra. E questa, forse, è la notizia migliore. Ci riflettano lorsignori.”
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