Milano 26 Settembre – Dopo quasi un anno e mezzo di trend costantemente positivi, gli analisti sono più tranquilli e certi nell’affermare che la ripresa del mercato dei mutui è consolidata, anche se ancora si attende quando ciò trainerà il comparto immobiliare. Dall’ultimo rapporto stilato da Tecnocasa emergono dei dati positivi, che parlano di una ripresa, che a livello regionale, si fa sentire con pesi e velocità differenti, ma che dipinge un’Italia in cui si ha realmente voglia di ripartire, iniziando da quello che rimane il bene più prezioso: la casa.
Dal report quindi, su base annua (considerando il periodo che va dal primo quadrimestre del 2015 a quello 2016), emerge che a livello nazionale le erogazioni sono cresciute del 55% e che il volume erogato è aumentato di quasi il 73,5%. Entrambi i dati sono confortanti, poiché da una parte mettono a nudo un comportamento meno rigido delle banche, e dall’altro dimostra che gli italiani si indebitano per cifre maggiori, rispetto a poco tempo fa.
Se l’analisi viene portata sul piano delle macroaree, non sorprende che la crescita maggiore viene registrata al Sud (laddove la ripresa era stata sempre molto più contenuta rispetto ad altrove), dove è stato registrato un aumento di quasi il 71% delle erogazioni, e per i volumi la crescita è stata del 90%. Il Nord Ovest ha avuto un aumento delle erogazioni superiore al 52% mentre il Nord Est è arrivato di poco sopra al 45%. Bene anche il Centro con una risalita di poco più del 56%.
Tra le Regioni che hanno segnato i risultati migliori in termini assoluti troviamo la Basilicata, seguita dalla Sardegna e dall’Umbria, ma al primo posto, come Regione si conferma la Lombardia, costantemente presente nella top ten anche negli anni più difficili per il settore dei mutui. L’importo medio richiesto è stato di circa 117 mila euro, al di sopra della media nazionale ferma a 113 milia euro.
Invece guardando i dati delle varie province lombarde, quella che è andata meglio è stata Pavia, seguita da Varese e da Sondrio (oltre il 70% di incremento). A seguire Cremona, Como e Brescia (al di sopra del 60%). Quindi Lecco, Milano e Monza e Brianza (al di sopra del 50%). Mantova (di poco al di sotto del 50%), Lodi (33%) ed infine Bergamo (circa il 18%).
L’analisi dei dati dei mutui erogati pone infine in evidenza il fatto che ad essere preferito è il tasso fisso, ma si stanno riaffermando i mutui che permettono un risparmio con la proprietà di più prodotti (come ad esempio nel caso di Chebanca con il Conto Yellow o altro prodotto e il Mutuo Risparmio), e quelli ad opzione per cambiare il tasso in corso d’opera.
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Redazione Milano Post
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