Milano 27 Settembre – Il Comune di Milano chieda al Governo di inserire nel Patto per Milano “l’immediato aumento dei fondi e delle procedure di rimpatrio per coloro che, secondo il giudizio delle commissioni, non rientrano nelle condizione di rifugiato politico; l’immediato aumento delle risorse umane e organizzative degli uffici preposti alla valutazione dello status di rifugiato politico. Oggi, nonostante gli appelli di tutte le forze politiche, il Ministero degli Interni non riesce a garantire una conclusione dell’iter amministrativo inferiore a 18 mesi; il blocco di ogni nuovo invio da parte delle prefetture di nuovi gruppi di migranti nei centri gestiti dal Comune di Milano, in considerazione della saturazione dei posti disponibili e della presenza incontrollata di migliaia di migranti che raggiungono Milano con mezzi propri. In altre parole, Milano non può farsi carico di tutti gli sbarchi, non possiamo consentire che la città debba accogliere un numero di migranti insostenibile per una città chiamata ad affrontare altre emergenze sociali e abitative”. Quindi, “garantire l’effettività dei finanziamenti ministeriali per l’accoglienza dei minori non accompagnati che altrimenti rischiano di ricadere sul bilancio comunale, già storicamente molto alto su questa voce; no all’inserimento nella Caserma Montello di un centro per l’accoglienza di profughi e migranti; aumentare i controlli, e la presenza dei Vigili Urbani in prossimità dei luoghi dove oggi stazionano i migranti: Stazione Centrale, zona Lazzaretto/Porta Venezia, vicinanze dei centri di accoglienza (via Sammartini, via Saponaro, via Aldini, via Corelli, ecc.).. La finalità di queste presenze deve essere anche quella di sgominare le organizzazioni criminali che organizzano il traffico di esseri umani dall’Italia ad altri Paesi Europei, ma anche il mantenimento del decoro e della sicurezza dei cittadini, nonché la verifica dei nominativi, del Codice Fiscale tramite i quali vengono attivate le sim card dei telefoni cellulari di cui sono forniti i migranti”. Sono alcune delle richiesta contenute nell’ordine del giorno presentato da Forza Italia in consiglio comunale in occasione della seduta dedicata al tema dei migranti. I consiglieri azzurri invitano il Comune anche a chiedere al governo “un netto cambiamento delle politiche sulla immigrazione nella consapevolezza che la crisi economica e occupazionale rende oggettivamente difficile la sostenibilità economica di una accoglienza prolungata di centinaia di migliaia di migranti”. E sollecitano palazzo Marino a inserire i punti indicati nel Patto per Milano. Infine, al sindaco e alla giunta la richiesta di “informare il Consiglio Comunale sullo stato di attuazione dell’iniziativa annunciata dal Sindaco nella sua qualità di Sindaco Metropolitano, sulla redistribuzione all’interno dei comuni di Area Metropolitana di richiedenti asilo” e “organizzare corsi di italiano e di educazione civica per tutti gli ospiti delle strutture milanesi. Non è invece assolutamente legittimo che il Comune metta a bando opportunità di lavoro socialmente utile dietro corrispettivo di pagamento, per gli ospiti di tali centri di cui non sono certe né le generalità né il diritto allo status di rifugiati.
PARISI: “UN PIANO CHIARO E L’OPPOSIZIONE NON SI TIRERA’ INDIETRO” – Stefano Parisi, in replica alla relazione dell’assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino in consiglio comunale, ha detto: “Uscite dalla retorica, non scaricate la responsabilità su altri, rimboccatevi le maniche e l’opposizione non si tirerà indietro di fronte a piani che hanno un senso”. “Per la commissione di esperti che volete costituire” per la gestione dell’accoglienza “provate ad aprire anche ad esperti suggeriti dall’opposizione”, ha chiesto Parisi: “l’apertura anche a suggerimenti dell’opposizione penso sia utile al futuro della citta’”. Per Parisi “con la retorica che usa Majorino non si risolvono i problemi. Il problema dei migranti è grave, e Majorino si accorge solo ora che non sono più transitanti. E’ una cosa che noi segnalavamo già ad aprile, chiedendo un piano comune che ora non abbiamo. Iniziative come quelle di ieri non servono niente, sono solo retorica e comunicazione. Ma non è per fare delle sceneggiate alla domenica come ieri che noi chiediamo che si occupino della città invece che bivaccare: lo chiediamo per fare capire loro che se vogliono stare in Italia lo devono fare alle nostre condizioni”
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