Milano 30 Settembre – Un giorno i nostri figli, guardandosi indietro, si domanderanno come sia stato possibile che la nostra generazione abbia creduto che Le Iene fossero un modello per l’informazione. È un mistero che non sapremo spiegare nemmeno noi, probabilmente. In ogni caso, l’idea di fare agguati con domande improbabili ai politici e poi tagliare le risposte corrette, per tenere gli strafalcioni, oggi eccita molto. Soprattutto i Grillini. Repubblica, a ruota, ieri ha intervistato dei consiglieri comunali per capire quanto ne sapessero dei profughi. Ed hanno dimostrato, se mai ve ne fosse stato bisogno, che la faziosità, l’odio e l’invidia fanno parte del loro DNA. La domanda era “quanti migranti ci sono nei centri di accoglienza?”. Nel solito carosello di risposte sbagliate risalta quella del nostro direttore. Che ne ha dichiarati 3700. Il totale è 3680. Ma siccome l’obiettivo è sbattere il mostro in prima pagina, si devono usare un paio di accorgimenti. Prima di tutto si tagliano tutte le risposte corrette. Poi si infratta quella che diverge dal dato ufficiale di appena 20 unità su 3680 e la si nasconde tra quelle più assurde. E si continua mettendola sullo stesso piano di chi non sa manco cosa sia lo Sprar. Il risultato è mettere tutti sullo stesso piano, così, alla fine, pare che siano tutti degli incompetenti. E nascondere l’incompetenza di chi ha architettato questo capolavoro di assurdità.
Il risultato si vede nei commenti al video. Odio. Fiumi di odio. Contro chi critica l’accoglienza. Contro chi parla di emergenza. Contro chi, secondo loro, non saprebbe nulla. Contro anche chi sa perfettamente di cosa sta parlando e se parla di emergenza lo fa a ragion veduta. Una nota di merito. Come fanno ad essere 3700 immigrati un’emergenza? Per capirlo, vi avverto, non si può essere comunisti. I comunisti hanno il grande problema che li perseguita da quasi un secolo. Se ne fregano della persona in quanto tale. Per loro le persone sono categorie, numeri e pedine nel grande schema che hanno del mondo, ma mai persone. Quindi, se arrivano quasi 4000 disperati, per loro va tutto bene. Che problema c’è? Li prendi, li distribuisci, li gestisci e va tutto a posto. Il fatto che vogliano stare vicino alla stazione, che non abbiano intenzione di andare dove li vuoi mandare tu e che per spostarli devi rendere centri di accoglienza luoghi che non lo sono e non lo dovrebbero diventare. Ad un cittadino che prova a far notare che gli immigrati hanno un impatto sul vicinato, è stato risposto che è un razzista di prossimità. È inutile ricordare che il razzismo di prossimità è l’argomento preferito dei cretini stanziali. Cioè quelli che stanziano. Di solito sulle pagine di Repubblica.
Eccitare questi animi è un gioco pericoloso. Speriamo che qualcuno se ne accorga.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,