Milano 30 Settembre – Ci affidiamo ad Urbanfile per segnalare i mostri architettonici in città, esempi di cattivo gusto e di insensibilità al bello “Prosegue la nostra caccia ai “mostri” architettonici in città.
Spesso l’architettura della ricostruzione e quella che è stata realizzata all’interno di contesti storici tra il 1930 e il 1970/80 ha prodotto dei “mostri” dei palazzi senza anima che nonostante siano passati oltre sessant’anni e più ancora non riescono a fondersi nel contesto e sembrano sempre degli algidi alieni.
E’ il caso del Verziere, quartiere ora sparito e ammodernato con le scatole moderne che nessuno si sogna di fotografare o immortalare in bei quadri come succedeva col vecchio Verziere.
Tra tutti questi nuovi edifici c’è soprattutto quello che si trova all’angolo tra via Verziere Via Merlo e via S. Bernardino che ha snaturato ancora di più quest’angolo milanese. Come la via San Bernardino, che dalle foto d’epoca era un grazioso vicolo chiamato anche la stretta del Cadenin (della catenella) per via di una catena tesa tra due colonnine di pietra che impediva l’accesso ai carretti del vicino mercato. Naturalmente catenella, acciottolato, casette pittoresche e botteghe sono state sostituite dal retro di un palazzo troppo grande per questo luogo, dagli archetti dissuasori del parcheggio, dall’asfalto e dai box del condominio. Diciamo pure non proprio che non è più un bell’angolo ora. Purtroppo il Verziere e tutto il quartiere circostante furono vittime di unpiano regolatore portato avanti dagli anni Venti sino agli anni Ottanta e mai completato, anche in questo caso, per fortuna.”
Il Verziere ora, visto da via Larga, a destra il tiburio della chiesa di San Bernardino alle Ossa.
La stessa vista negli anni della Seconda Guerra Mondiale 1941-1943, si vedono già i segni delle demolizioni
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