E allora Renzi cala le braghe

Attualità

Milano 5 Ottobre – I sondaggi non promettono nulla di buono: il “No” è al 52%, anche se un intervistato su due ancora non sa cosa votare. Matteo Renzi è in trance agonistica e da qui al 4 dicembre farà di tutto per far vincere il “Sì”: mancette varie (vedi alla voce Legge di Stabilità) a pensionati e statali, un contentino alle imprese con il taglio dell’Ires, ma soprattutto la resa sull’Italicum.

Il suo cavallo di battaglia, infatti, sta per essere sacrificato sull’altare del Referendum costituzionale. Messo alle strette dalle opposizioni e dai comitati per il “No” confezionati ad arte dalla minoranza dem che non vede l’ora di levarselo dai piedi, il premier sta calando le braghe. Nei giorni scorsi ha annunciato che alla direzione nazionale del Pd  in programma al Nazareno il prossimo 10 ottobre sottoporrà una proposta di modifica della discussa Legge elettorale. Nel frattempo pare che il giglio magico stia sondando con minoranze e opposizioni la possibilità dicambiare l’Italicum in Parlamento prima del 4 dicembre. Di modo da avere un testo che accontenti un po’ tutti e smorzi i toni del “No”, strizzando l’occhio a destra e a manca. A destrasoprattutto, come ha dichiarato più volte, dal momento che i sondaggi parlano di un 40% di elettori di Forza Italia che voterebbe per il sì.

Le modifiche allo studio, come ha riportato bene ieri il Corriere della Sera, sono diverse. Qualcuna snatura in maniera abbastanza evidente l’Italicum, qualcuna un po’ meno. C’è il doppio turno col condizionale: il risultato del ballottaggio è valido solo se hanno votato il 50% più uno degli aventi diritto, altrimenti si ripartiscono i seggi secondo i risultati del primo turno. Ah, per dare un aiutino ai partitini il premio va alla coalizione. C’è il Provincellum, cioè il piano renziano per dare un colpo al cerchio e uno alla botte: 618 collegi uninominali e passa la paura, con l’addio ai capilista bloccati e alle candidature plurime (unica buona notizia). Infine c’è il Mattarellum 2.0 (quello che chiedono Bersani e compagni) che è un maggioritario proporzionalizzato: una fregatura, in sostanza. Con premi di 90 deputati al primo partito, 30 al secondo, 23 alle liste che superano il 2% l’ingovernabilità è assicurata.

Chissà se Renzi, tra una tirata di giacca e l’altra troverà il bandolo della matassa, certo è che si rischia di avere un bel Pasticcellum, una legge raffazzonata peggiore dell’originale.

Federica Venni (L’Intraprendente)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.