Milano 5 Ottobre – Il diavolo fa i regolamenti, ma non le loro interpretazioni. In linea di massima, almeno. La prova ne è stata lo scontro l’altra sera tra il presidente del Municipio 7 e l’Assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza. Il tema era la presenza dei vigili sul territorio, che risulta sempre insufficiente. Ad oggi in 300 dovrebbero fare il lavoro di 328. Cosa evidentemente impossibile. Da qui il problema che si pone, per la prima volta a Milano: chi deve gestirne il riordino? È un interessante quesito di diritto amministrativo che immagino interessi a voi quanto interessa a me. Zero. Perché, prima o poi, dobbiamo cominciare con forza a gridare che siamo stufi di farci prendere in giro. I 28 operatori in meno sul territorio, prima, quando c’era Lei (la Moratti, ovvio) non erano ghisa. Erano soldati. Che giravano in camionette. In rapporto di sei ad uno con le forze dell’ordine. Dobbiamo capirci su un punto: i vigili non sono il Barbiere di Siviglia, non fanno di mestiere i factotum della città. Non è che alla prima emergenza, alla prima crisi di personale, al primo sussulto di coscienza della maggioranza Rossa di Sala possiamo cominciare a giocare a Risiko spostando dei professionisti a caso per la città, sperando di coprire i buchi. Oltre a non essere precisamente il loro mestiere è pure inutile, i vigili aumentano l’efficacia degli interventi più conoscono il terreno in cui si muovono. Era l’idea del centrodestra, contrapposta a quella di Pisapia/Sala, del vigile di quartiere: uno che ascolta, impara, capisce e raccoglie informazioni importanti. Una figura più amica del Poliziotto o del Carabiniere che svolgono una funzione di Pubblica Sicurezza pura. Ed aveva un senso. Lo ha avuto fin quando qualcuno non ha voluto umiliarli, trasformandoli in impossibili collettori di tutti i problemi del Creato.
L’idea creativa della Rozza di moltiplicare i ghisa e la sicurezza rientra nella stessa logica. Siccome qualcuno ah raccontato ai Sindaci che hanno poteri di Pubblica Sicurezza, adesso si sentono tutti tutori dell’ordine in cittadine sperdute nel Vecchio West. A giocare a guardia e ladri con Billy the Kid, magari per scongiurare l’età che avanza o i debiti di Expo che ti rincorrono. Ma non ha alcun senso fare un piano per la sicurezza senza utilizzare tutte le risorse che lo Stato offre. Dai militari di Strade Sicure fino al tavolo per la Sicurezza con tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Per questo ha perfettamente senso quanto proposto da Forza Italia nel Municipio 7 di far utilizzare la Polizia Locale ai Municipi, invece di gestirla dall’alto. L’alto dovrebbe coordinare le ALTRE forze di sicurezza. Se ne avesse volontà politica e capacità amministrativa. La Rozza è appena arrivata, per cui il secondo punto non lo toccherò. Ma il primo è chiaramente ostaggio di Limonta, che la sicurezza non pensa sia un problema. Almeno, non un problema che lo riguardi. Quindi la povera Carmela gira bussando di uscio in uscio cercando improbabili alleati per assurde soluzioni di compromesso, in cui la prima cosa compromessa è la sicurezza dei cittadini.
Luca Rampazzo
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,