Parco Sempione, l’ultima frontiera della follia

Milano

Milano 8 Ottobre – Metti una notte di controlli come tante. Due persone sospette. Gli intimi l’alt. E qui finisce la notte come tante. Ed inizia un delirio che fa capire molto più sul degrado che migliaia di pagine di criminologia. I due decidono che non si arrenderanno. E non sono soli. In parco Sempione si scopre che nemmeno una pattuglia mista, polizia militari, con questi ultimi armati pesantemente, riescono più ad inculcare il timor di Dio nei delinquenti. I due chiamano rinforzi. Qualcuno lancia una bicicletta contro il poliziotto. Uno tenta di disarmare il soldato. Per fortuna le pattuglie miste non sono composte da due soli agenti. E sempre per fortuna, pare che i Senegalesi non lo sapessero. Perché il terzo membro della pattuglia ha sparato in alto, disperdendo gli aggressori. I quali, per fortuna, hanno fallito nel disarmare il milite, sennò a quest’ora staremmo descrivendo una tragedia.

“Quello che è successo ieri sera è senza precedenti” commenta l’On. Stefano Maullu, europarlamentare-Forza Italia. “Per fortuna l’aggressione è avvenuta contro una pattuglia mista, con presenti dei militari, dove c’era un membro in più del normale, altrimenti l’esito sarebbe potuto essere ben diverso. Quello che lascia stupiti è la soglia di aggressività e di spavalderia raggiunta: tentare di disarmare un milite è il punto di non ritorna. Ci vuole il pugno di ferro contro queste forme di criminalità. Altro che aree attrezzate e fuori dalle regole nei parchi, come vuole l’Assessore Rozza. Non possiamo trasformare i nostri parchi prima, il resto della città poi, in un parco giochi per violenti.”

In conclusione, a parte le bizzarre idee della Rozza sul contenimento della violenza consentendo ai violenti di avere spazi riservati nel parco, la soluzione sembra essere una sola. Una repressione dura e costante. Sempre che i tribunali la consentano e la smettano di liberare a vista i delinquenti.

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Luca Rampazzo

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