Milano 11 Ottobre – È record per la produzione industriale italiana ad agosto. L’indice, infatti, secondo i dati resi noti dall’Istat, è aumentato dell’1,7% rispetto a luglio, in netta controtendenza rispetto alle stime del consenso ferme a -0,1%. La crescita è stata del 4,1% in termini tendenziali, il livello più alto dal 2011. L’aumento, in un mese tipicamente caratterizzato da livelli di produzione molto bassi, ha determinato, nella media del trimestre giugno-agosto, un incremento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Infine, nella media dei primi otto mesi dell’anno, la produzione è lievitata dell’1% su base annuale.
Nello specifico, l’indice destagionalizzato mensile ha registrato variazioni congiunturali positive nei raggruppamenti dei beni strumentali (+6,6%), dei beni intermedi (+3,1%) e dell’energia (+1,4%). In calo di mezzo punto percentuale, invece, i beni di consumo. In termini tendenziali gli indici hanno registrato un significativo aumento nel raggruppamento dei beni strumentali del 12,5% e dei beni intermedi del 7,6%, mentre sono scesi i comparti dell’energia del 4,1% e dei beni di consumo dell’1,3%.
A livello settoriale, sempre ad agosto, i comparti in maggiore espansione, a livello tendenziale, sono stati i mezzi di trasporto (+19,2%), la metallurgia, esclusi macchine e impianti (+13,6%) e i macchinari (+11,7%). Le diminuzioni maggiori si sono riscontrate nell’attività estrattiva, in calo del 17,7%, nei prodotti farmaceutici, a -5,3%, e nell’industria tessile e dell’abbigliamento (-5%).
Per Massimiliano Dona, segretario dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc), i dati di oggi dell’Istat sono indiscutibilmente positivi sebbene rispetto ad agosto 2007, la produzione industriale registri una caduta dell’11,7%. Inoltre, secondo uno studio dell’organizzazione, da agosto 2007 ad agosto 2016, a fronte di un ribasso del 6,5% dei beni di consumo nel complesso, quelli durevoli hanno registrato un crollo record del 40,3%. “Un dato che la dice lunga”, ha concluso Dona, “sul fatto che durante la crisi le famiglie sono state costrette a rinunciare agli acquisti dei beni più costosi”.
Allo stesso tempo i dati mostrano in espansione anche la produzione di autoveicoli. Ad agosto l’indice è cresciuto del 41,9% rispetto allo stesso mese del 2015 mentre, nei primi otto mesi dell’anno, la produzione di autoveicoli è aumentata del 9,5%. Ma il titolo Fiat Chrysler Automobiles resta in ribasso dello 0,09% a Piazza Affari, mentre il resto del listino (+0,29% a 16.453 punti l’indice Ftse Mib) ha trovato la forza di reagire e ha virato al rialzo. A frenare i mercati è il fatto che per Deutsche Bank (-0,99% alla borsa di Francoforte) il week end è trascorso senza che sia stato annunciato alcun accordo con il Dipartimento di Giustizia Usa sulla multa da 14 miliardi di euro relativa ai mutui subprime. (Milano Finanza)
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