Milano 16 Ottobre – Quando anche un Premier fa il “furbetto” ed elargisce bonus a gò gò strumentali alle scadenze elettorali, i provvedimenti possono avere un esito imprevedibile. Scrive Luca Romano su Il Giornale “I bonus del governo Renzi adesso sono a rischio. Di fatto l’esecutivo in questi due anni di legislatura ha elargito diversi bonus tarandoli per ogni occasione elttorale.
Stiamo parlando dei bonus per i neopapà, quelli per le baby sitter, il bonus nido e il bonus mamma e bebè. Dopo un primo anno in cui le richieste sono state quasi nulle per scarsa conoscenza dei provvedimenti, quest’anno le risorse stanziate dal governo sono andate a ruba. I 20 milioni messi a disposizione sono finiti in pochi mesi. Con la nuova legge di stabilità di fatto una cosa è certa: non tutti i bonus saranno confermati.
E così per ogni fascia di bonus c’è in campo un’ipotesi diversa.
Bonus baby sitter – per quanto riguarda la baby sitter era possibile richiedere 600 euro al mese per sei mesi. E a chiedere il contributo, prima che i soldi andassero in esaurimento sono state circa 5500 mamme. Adesso l’esecutivo deve decidere se confermare o meno il bonus, come ricorda il Corriere. Ma di fatto l’ipotesi a cui mira palazzo Chigi potrebbe essere quella di una stabilizzazione del bonus alzano lo stanziamento da 20 a 35 milioni.
Bonus nido – Questo è forse uno dei bonus più utili per le famiglie. Un buono da mille euro per i genitori che iscrivono il figlio a un nido pubblico o privato
che spetterebbe a tutti senza limiti di reddito e indipendentemente dal fatto che la mamma lavori. Un bonus che richiede un grosso sforzo di cassa e che probabilmente potrebbe essere tra quelli maggiormente a rischio nelal legge di stabilità.
Sconti fiscali per tata – Questo bonus riguarda tutte le somme versate alle tate per accudire i bambini nati da mamme con un’età inferiore a 30 anni e con una situazione lavorativa instabile come ad esempio tutte coloro che hanno un contratto a termine, apprendiste, stagionali o un voucher di lavoro.
Bonus mamma e bebè – 800 euro per le mamme che in gravidanza devono affrontare le spese di diagnostica per la nascita del primo figlio. A questo andrebbe aggiunto il bonus da 80 euro al mese per tre anni per i bambini nati in famiglie con un Isee sotto i 25mila euro lordi l’anno. Una delle ipotesi sul campo prevede il prolungamento dei bonus a cinque anni.”
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