Milano 17 Ottobre – Con il decreto fiscale collegato alla manovra è arrivato lo stop al pagamento delle sanzioni amministrative e degli interessi di mora sulle cartelle di Equitalia, ma non tutti potranno usufruire della rottamazione. Basta pensare, ad esempio, ai cittadini che risiedono nei Comuni che hanno abbandonato Equitalia: in questi casi, e sono centinaia, le cartelle che nascono dalle multe non pagate e comminate dalla polizia municipale vanno pagate alla società scelta dall’amministrazione comunale. E’ il caso di Torino, dove gli incassi dei tributi locali e delle multe vengono riscossi dalla Soris.
C’è poi il caso di chi la rottamazione delle sanzioni e degli interessi di mora l’ha adottata già da tempo, anche se non al 100 per cento. Molti Comuni hanno ampliato la rottamazione, indetta da Equitalia, per le cartelle emesse fino al 1999 e dall’importo massimo di 2mila euro: a Roma si sono potuti pagare sanzioni al minimo e aggio in modo agevolato fino al 2013, mentre a Milano fino al 2004.
Chi invece potrà accedere alla rottamazione dovrà considerare che da questa agevolazione sono escluse le cartelle relative all’Iva. Lo sconto verrà applicato a tutti i carichi pendenti con Equitalia al 31 dicembre 2015, compresi i debiti oggetto di rateizzazione in corso o anche decaduti. Gli importi potranno essere pagati in un’unica soluzione oppure in rete. Occhio al calendario: la rottamazione dura un anno. Se non si sfrutta questo arco temporale, tutto ritornerà come prima, cioè si dovranno pagare sanzioni e gli interessi per mora. (Huffington Post)
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