Milano 20 Ottobre – Mentre tutti gli indicatori e le statistiche proiettano una Milano di eccellenza, meta privilegiata per il turismo, capitale della creatività e della sperimentazione nella scia di Expo, il buon Sala continua la sua personalissima campagna di promesse, senza passare ai fatti. Eppure si potrebbe dire che grazie alla Moratti che ha voluto l’Expo e grazie alla designazione sempre della Moratti come Mr Expo, Sala il fortunello si trova oggi al posto giusto e nel momento giusto per far decollare la città. Tutta la città, comprese le periferie di cui ama tanto parlare. “Vorrei ci fosse un serio dibattito su ciò che si può e non si può fare, partendo dalle risorse che abbiamo a disposizione per un piano di intervento significativo», ha dichiarato. Siamo quindi ancora alla fase dei “tavoli” di studio di fattibilità. De Corato osserva “«Sala sosteneva che le periferie fossero per lui una priorità, eppure dobbiamo aspettare ancora dicembre per elaborare un piano di azione: intanto ci sono stati sei mesi di nulla. Se poi dobbiamo aspettare i soldi promessi dal premier Renzi con il Patto per Milano stiamo freschi». Perché la Milano sciatta suo malgrado, abbandonata, inascoltata e dimenticata è quella abbandonata e dimenticata da un tal Pisapia che ha volutamente abbandonato e dimenticato le zone periferiche della città.
Riferisce Il Giornale “Mentre il sindaco Sala presenta le vedute sul Canal Grande, c’è chi pensa a come si potrebbe migliorare (con poco) le periferie di Milano. Non i suoi assessori, ma un gruppo di architetti che per tutto il 2015 ha studiato, casa per casa, cortile per cortile, il quartiere Giambellino. Quello stesso quartiere troppo spesso rievocato, meglio se in campagna elettorale, per annose questioni di degrado, case popolari contese e immigrazione maltollerata. E invece alla Permanente il Gruppo G124 – sigla tratta dal numero di stanza del senatore Renzo Piano – presenterà in un bel volumone a cura del figlio giornalista Carlo (edito da Skira) gli esiti dell’indagine sociourbanistica finalizzata a recuperare un rione raccontato anche nelle canzoni di Gaber e che rappresenta un pout pourri di etnie e occasioni mancate”
E Renzo Piano sa come “ricucire” la periferia nel rispetto della sua identità, affinchè i luoghi non vengano stravolti, ma vengano enfatizzati le peculiarità e le implicite bellezze.
Nene
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano