Milano 27 Ottobre – Il tram e il fascino del viaggio, di quell’andare senza meta, nei giorni di festa, con gli amici. O il tram della frenesia, della fretta per raggiungere il lavoro, con il cartellino da timbrare, un occhio alla bella ragazza che ti sfiorava lo sguardo, ma non c’era tempo…il tram per la passeggiata al parco, con il tempo per osservare le trasformazioni di una città. Il tram per accoccolarsi stretta stretta al lui, il ragazzo dagli occhi d’oro.
Un tram protagonista della nostra vita, con nostalgia e il rimpianto di un quotidiano semplice e spesso felice. Il Post racconta “Una delle cose più famose e caratteristiche del paesaggio cittadino di Milano sono i tram, con le loro rotaie e i loro fili. La prima linea fu la Milano-Monza, che aveva il capolinea fuori da Porta Venezia ed era stata inaugurata nel 1876; l’anno dopo arrivò la Milano-Saronno, con capolinea all’Arco della Pace. In entrambi i casi si trattava di mezzi a trazione animale, così come quelli che vennero utilizzati per le prime tranvie urbane, inaugurate nel 1881 in occasione dell’Esposizione Nazionale. Il capolinea allora era Piazza Duomo e le linee avevano un andamento radiale che dalla piazza si allargava fino a raggiungere le porte cittadine.
La trazione animale venne parzialmente sostituita con quella a vapore, fino a che la società Edison non presentò nel 1892 un progetto di elettrificazione della linea urbana, che venne prima sperimentata da Piazza Duomo a Corso Sempione e poi estesa a tutta la rete nel 1901.
Le vetture negli anni sono state sostituite e ammodernate; si contano oggi undici modelli che si sono succeduti negli anni. In città circolano tuttora 150 vetture della serie 1500, anche note come “Ventotto”, che furono costruite tra il 1928 e il 1932 ed ebbero molto successo anche fuori dalla città: nel 1983 venne organizzata dalla camera di commercio di San Francisco un’esposizione di vetture provenienti da tutto il mondo. Il tram milanese fu particolarmente apprezzato e da quel momento iniziò l’esportazione delle vetture che ancora oggi circolano sulla linea Castro-Fisherman’s Wharf di San Francisco”.
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Olga Molinari