Luca Barbareschi è Salieri «Amadeus? Un falso storico clamoroso»

Cultura e spettacolo

Milano 29 Ottobre – «Titolo e musiche ricorderanno a tanti il film di Milos Forman, ma dimenticatevelo: è un film ruffiano dove Salieri è un vecchio rimbambito e bilioso, un falso storico clamoroso creato da Puskin nel suo “Mozart e Salieri”. Era un grande e voi a Milano lo avete visto con l’“Europa riconosciuta” che diresse Muti per la riapertura della Scala; era il compositore della corte più importante del mondo d’allora, quella viennese; insegnò la vocalità italiana — tra gli altri — a Beethoven». A chi lo conosce soprattutto come volto televisivo può sorprendere tanta competenza nelle riflessioni di Luca Barbareschi, protagonista da questa sera di «Amadeus – il concerto», due ore di musica e recitazione tratte dalla commedia di Peter Shaffer che ispirò Forman e che John Axelrod ha intarsiato con le musiche usate come colonna sonora del film: il texano dirigerà la Verdi in capolavori mozartiani come le ouverture dalle «Nozze di Figaro» e «Don Giovanni», il «Lacrimosa» dal Requiem, gli Adagi dalla Serenata K 361e dal Concerto K 488, dove si esibirà anche come pianista.

Sul palco Mozart, la moglie Costanze e Salieri, che sarà interpretato da Barbareschi. «Perché lui e non Mozart? Perché ho sessant’anni, sono vecchio come lui, Mozart è un fanciullo; al di là dell’anagrafe, non avrei potuto fare diversamente: mi hanno appena operato al menisco, volevo annullare tutti gli impegni ma Salieri deve stare su una sedia a rotelle…». C’è però un altro motivo, non contingente e più profondo: «Salieri è il metodo, Mozart il genio; come fai a identificarti col genio, a pensare come lui? Quando studiavo a New York, Strasberg mi ripeteva: Marlon Brando è un genio, non ha studiato un solo minuto nella sua vita ma riesce a esprimere quello che vuole; De Niro raggiunge gli stessi risultati con un lavoro tremendo. Il genio può essere solo invidiato e ammirato, ma mai capito davvero fino in fondo; noi possiamo immedesimarci solo con l’uomo-Salieri». Riflessioni che Barbareschi ha maturato negli anni: «Faccio musica fin da bambino, pianoforte e chitarra. Ho lavorato per vari allestimenti alla Chicago Lyric Opera e al Metropolitan, ho cantato nel musical “Chicago”, soprattutto ho portato in tutto il mondo l’“Amadeus” di Shaffer con la regia di Roman Polanski: fu un successo clamoroso. Personalmente adoro la capacità di Shaffer di tradurre in parole l’ineffabile espresso dalla musica».

«Amadeus – il concerto» è diretto da John Axelrod giovedì ore 20.30, venerdì ore 20 e domenica ore 16 in Auditorium, l.go Mahler, € 20-40, tel. 02.83.38.94.01. Sul palco, oltre al coro e all’orchestra Verdi, Luca Barbareschi sarà Salieri, Francesco Bonomo Mozart e Djana Roncione Costanza; la pièce riprende la commedia «Amadeus» di Peter Shaffer.

Enrico Parola (Corriere)

 

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