Milano 1 Novembre – Proprio ieri da queste colonne il direttore Fabrizio De Pasquale denunciava il degrado che da Cascina Gobba si era infiltrato in tutta la zona. Siccome deve piovere sempre sul bagnato, da Domenica si è formata una nuova colonna di nomadi in via Civitavecchia che arriva a superare la Chiesa. Non è particolarmente rilevante per quanto durerà. Questa è una prova di forza. Ne abbiamo già viste a Maggio, l’obiettivo è controllare una zona di frontiera di cui il parco Lambro costituisce il confine immaginario tra Lambrate e via Padova. Via Rizzoli, via Civitavecchia e via Pusiano formano la zona cuscinetto. E, come tutte le zone cuscinetto, sono terra di scontro. La guerra è partita ad Aprile, dopo lo sgombero del campo nomadi che insisteva sul Quartiere Adriano. Una parte degli sfollati aveva occupato gli stabilimenti della ex stamperia della Rizzoli. Questo aveva dato il via ad un braccio di ferro con alcune bande, riferiscono i cittadini fossero dell’Est Europa, che non vedevano di buon occhio i nuovi occupanti. Dei quali tutto si può dire, ma crimine sotto “casa” non ne volevano, ben sapendo che sarebbero stati i primi accusati. Nella tensione c’è stata anche un’aggressione ad un signore, un animalista che stava andando a nutrire una colonia felina. Purtroppo uscendo ha incrociato una delle bande di cui sopra. Se l’è cavata con due costole rotte, ma poteva andare peggio, molto peggio. Poi lo sgombero della Rizzoli. Ed una lunga estate, con un tentativo dei nomadi di via Pusiano di rioccupare gli spazi vicino alle case di via Civitavecchia.
Adesso è arrivata una nuova carovana. Questa situazione viene ora denunciata da un cittadino, Vittorio Cavenaghi, che ha anche fatto le foto che vedete. Vittorio fa parte del gruppo di lavoro sulla sicurezza che Parisi ha voluto per studiare il fenomeno della microcriminalità. E lui è un esperto, lavora nell’ambito della sicurezza da alcuni decenni. E sta lavorando ad una ambiziosa proposta che prevede l’impiego di Guardie Giurate per gestire la sicurezza delle periferie. E bisogno ce ne sarebbe, partendo proprio da via Civitavecchia. Visto che, come alcuni cittadini denunciano, la Rizzoli avrebbe dei nuovi occupanti. Il fenomeno comincerebbe, quindi ad avere un senso. Stavolta, i nomadi in arrivo (o in transito) non vogliono brutte sorprese. Quella fetta di terreno gli serve, probabilmente per gestire più agevolmente gli accessi alla metropolitana ed al parcheggio di Crescenzago. Quindi, nel reinsediarsi, non vengono soli. È un’ipotesi, beninteso. Ma non del tutto improbabile, visti i precedenti. In ogni caso l’abbandono dell’area è ormai cronico. E non lo dice solo Forza Italia.
Il che è abbastanza tragicomico, se considerate che avviene tutto sotto le finestre del Corriere della Sera. Il quale deve avere ben altro a cui pensare se non è riuscito a scrivere nemmeno una riga. Anche se io, personalmente, diffido dei giornalisti che non sanno nemmeno cosa succede sul proprio pianerottolo. Mi danno sempre l’impressione che non siano credibili…
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,