Milano 4 Novembre – Lo spettro è tornato ad aggirarsi per l’Europa: è quello dello spread. Ieri mattina il differenziale tra il Btp e il Bund tedesco ha toccato il record di 161 punti per poi scendere di qualche centesimo. Solo nell’ultimo mese l’ampiezza della forbice è salita di 60 centesimi e pertanto i rendimenti dei titoli decennali italiani risalgono sulla soglia dell’1,8%. Una dinamica abbastanza incredibile tenendo conto che solo ad agosto eravamo all’1,1% e c’erano spinte concrete per portare i tassi sotto l’1%. In questa corsa siamo stati nuovamente superati dalla Spagna (spread a 113 punti) che proprio alla fine della settimana scorsa è tornata ad avere un governo dopo dieci mesi di crisi e due elezioni politiche generali.
L’andamento del mercato finanziario dimostra che l’Italia sta tornando nel mirino. Esattamente com’era accaduto nel 2011 prima delle dimissioni del governo Berlusconi. Le ragioni dell’offensiva sono sempre le stesse: l’inquilino di Palazzo Chigi non è più allineato agli ordini che arrivano da Bruxelles. Cinque anni fa era stato il cavaliere a dare segnali di insofferenza facendo capire che l’Italia era pronta a lasciare l’euro. Adesso c’è Renzi che senza arrivare a minacciare l’abbandono dell’euroclub ha mostrato un po’ più di indipendenza. Niente di speciale visto che la lite fra Roma e Bruxelles riguarda qualche decimale in più di deficit pur restando rigorosamente entro lo stupido vincolo del 3%. Eppure il semplice fatto che l’Italia non sia più quella di Monti o della coppia Letta-Saccomanni, ha provocato i primi segnali di allarme. Figuriamoci che cosa accadrà se, dopo il voto del 4 dicembre la volontà popolare avrà un’espressione difforme rispetto al risultato che l’Europa si aspetta. Insomma se dovesse vincere il No saremo nuovamente nella bufera. Un ricatto che abbiamo già vissuto e che da cinque anni portano all’elezione di un capo del governo che non è espressione del voto: Renzi non è nemmeno deputato e Monti fu nominato senatore vita il giorno prima di assumere l’incarico di capo del governo. Mettiamoci dunque l’elmetto e prepariamoci: lady Spread ha nuovamente preso di mira l’Italia
Ernesto Preatoni blog
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