Milano 4 Novembre – Ieri è stato approvato un mio emendamento alla delibera che fissa gli indirizzi per la trasformazione urbanistica degli scali ferroviari. La proposta approvata stabilisce di destinare al verde 2/3 delle aree dello Scalo Farini e di realizzare un grande parco dedicato all’infanzia e a funzioni ludico-educative.
Ora si tratta di definire come progettare quello che i giornali hanno ribattezzato il Central Park milanese.
La mia proposta nasce da una esperienza umana e personale oltreché da tanti anni di quotidiano rapporto con i cittadini da Consigliere Comunale che si occupa di parchi e giardini.
Cosa manca oggi soprattutto a Milano? Ognuno potrebbe elencare le sue priorità, ma si tratta di questioni ben note e già presenti nel dibattito politico, dalla mobilità all’ambiente e alla casa.C’è invece un bisogno di cui si scrive poco e del quale non vi è traccia nei piani e nei cassetti del Comune: è il tema dei bambini, del loro tempo libero, del loro gioco, del loro ritrovarsi. Non mi riferisco, come è ovvio, ai servizi essenziali di educazione e assistenza, che sono storicamente migliori qui che nel resto d’Italia. Penso a un momento altrettanto importante ed formativo dell’esperienza dei bambini che è quello del loro tempo libero.
Chi scrive ha vissuto una esperienza comune a tutti i genitori milanesi. Nei sabati e domeniche, nei momenti liberi dagli schemi quotidiani casa/scuola, esperita la visita di alcuni benemeriti musei civici o sfruttata qualche estemporanea iniziativa di strada, al genitore che voglia offrire momenti di svago e tempo libero ai ragazzi dai 4 ai 15 anni non rimane che uscire dalla città e prendere la strada di alcuni parchi divertimento o luoghi di vacanza.
Ecco perché è importante pensare anche ad un polo per il tempo libero dell’infanzia e dell’adolescenza, o se si vuole una città-parco dei bambini.
Milano deve porsi l’obiettivo ambizioso di dotarsi di un moderno parco tematico dedicato all’infanzia, un luogo dove sia possibile incontrare natura e scienza, ambiente e gioco, sport e divertimento.
C’è una parola che in inglese racchiude il tipo di attività che dobbiamo pensare per questo parco: Edutainment cioè la sintesi fra education e entertainment, educazione e divertimento.
Presso l’attuale Scalo Farini può nascere una area verde dove collocare alcune funzioni tutt’altro che astratte: una fattoria modello, un bioparco, una serra con giardino d’inverno, padiglioni per la divulgazione di scienze naturali e ambientali, laghetti e corsi d’acqua, piscine, aree attrezzate per il gioco e lo sport, laboratori didattici e, perché no, un grande, moderno e sicuro lunapark. Qualcosa di mezzo tra la Villette di Parigi e i numerosi parchi tematici presenti anche in Italia.
L’attuale Scalo Farini un area di 651.000 mq attualmente largamente inutilizzata dalle Ferrovie dello Stato, situata all’interno della città, ben servita, in un area densamente urbanizzata e sprovvista di verde, è certamente un luogo perfetto per questo progetto.
Una città dei bambini dove si alternano scolaresche in visita durante la settimana, nonni e nipoti il pomeriggio e famiglie durante il Weekend.Non è una idea troppo ambiziosa per Milano. L’investimento iniziale potrà essere effettuato come scomputo oneri delle grandi trasformazioni urbanistiche previste dal PGT.
La città-parco dei bambini creerebbe qualità della vita per le famiglie, interagirebbe col nostro sistema di scuole per l’infanzia e primarie, aiuterebbe contro fenomeni di bullismo sempre più precoci e diffusi, sarebbe anche una nuova attrattiva per la città, darebbe occupazione a centinaia di persone. E poi porterebbe nuovo verde e aria più pulita.
E’ solo una idea certo. Sono sicuro però che, una volta fissata questa priorità fra gli obiettivi dell’accordo di programma Comune /FS, non mancheranno concrete progetti dal mondo dell’Università, dell’architettura e del no profit milanese.Credo che tantissimi bambini, genitori e nonni sognino un simile luogo e che questo sogno rientri appieno nella sfera dell’interesse pubblico che la politica deve perseguire
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Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.