Milano 6 Novembre – A Milano la sinistra prima impedisce la realizzazione di nuovi autosilo e garage interrati, introduce Area C, taglia drasticamente gli stalli di parcheggio in superficie, decide di inasprire la stessa Area C e, soltanto dopo, si preoccupa di prevedere convenzioni con gli esercenti degli autosilo che, chiaramente, si vedono dirigisticamente obbligati ad abbassare le tariffe in un momento in cui, secondo la più ovvia legge di mercato, le potrebbero alzare.
Proprio quegli stessi esercenti già penalizzati dall’introduzione del biglietto di ingresso in centro e che ora, con l’ennesima (e assurda) riduzione degli stalli di parcheggio, potrebbero vedere un po’ incrementata la propria attività, ma cui invece il Comune vuole far scontare per la seconda volta parte dei costi delle proprie politiche dissennate, anche se ammantate di suadenti chiacchiere.
Improvvisamente il Comune scopre tutto questo e, non sapendo che pesci pigliare, probabilmente non troverà nulla di meglio da fare che far slittare l’approvazione della delibera con le ultime angherie in materia di mobilità nel centro, nel mirino (giustamente) anche delle associazioni di trasportatori.
I fanatici della guerra all’automobile a tutti i costi (ma per andare a sciare l’auto la usano, sono gli altri che non devono usarla, quelli che la casa in rinomate località sciistiche neanche se la possono permettere…) esulteranno comunque, ma la città è sempre meno efficiente ed in difficoltà.
Certo, Granelli e Maran cercheranno di spiegare che uno può “risolvere” tutti i problemi spendendo 32 (trentadue!) centesimi al minuto per noleggiare una “pratica” cabrio turbo da 135 CV, proprio quel che serviva a esercenti, imprenditori e professionisti milanesi, ma la realtà è ben diversa: la sinistra che governa Milano continua a procedere a tappe forzate secondo schemi preconcetti, non si cura della realtà, e, quando i nodi vengono al pettine, non sa cosa fare.
Milanese di nascita (nel 1979) e praticante la milanesità, avvocato in orario di ufficio, appassionato di storia, Milano (e tutto quel che la riguarda), politica, pipe, birra artigianale e Inter in ogni momento della giornata.
Mi improvviso scribacchino su Milano Post perché mi consente di dar sfogo alla passione per Milano e a quella per la politica insieme.
Condivido le sue riflessioni, sig. avvocato. Il motivo che muove questi individui mascherati da assessori e da sindaco, è l’odio verso le automobili che sono state e tuttora sono il simbolo dell’individualita’ , della liberta’ e della proprietà. Costoro sognano un’utopica società dove loro comandano ( ed hanno gli agi che , parole, vituperano) e gli altri sono al loro servizio. Ma le utopie non hanno fondamento e crollano. Spero che questi pagliacci che non fanno ridere, tolgano il disturbo e tornino nell’oscurita’. A loro auguro una damnazio memoriae.; anche la loro” metropolis” cadrà per opera di coloro che non amano servire ed agognano libertà totale.