Milano 9 Novembre – Quando ho visto che tutti i principali artisti, cantanti, attori erano dalla parte di Hillary Clinton, ho cominciato a pensare che potesse vincere Trump.
Questa convinzione si è rafforzata quando ho letto centinaia di comunicati sdegnati e stizziti dei political correct che trasudavano quel sentimento che frega abitualmente la sinistra: il senso della superiorità morale.
La vittoria di Trump ci insegna, invece, che bisogna leggere meno i giornali e frequentare di più i luoghi dove il popolo liberamente e senza infingimenti si esprime.
La vittoria di Trump è anche una sonora bocciatura per Obama e la sua disastrosa politica estera che ci ha consegnato le Primavere Arabe, le prepotenze dell’Iran e della Turchia e la convinzione che Putin sia l’unico leader capace di risolvere i problemi del mondo.
Infine è una sconfitta dell’establishment e delle élites finanziarie contro i sentimenti e le paure del popolo. Sentimenti e paure che non sono rozzi o inqualificabili solo perché vanno contro le convinzioni dell’establishment culturale e politico.
Se la gente ha paura dell’immigrazione, la politica non può far finta di niente.
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Fabrizio De Pasquale
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.