Trump Presidente: i commenti di Maroni e della politica milanese

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Milano 10 Novembre – Per Roberto Maroni è “Good Morning America!”, come recita il tweet del governatore lombardo stamani alla notizia della vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti. Per il sindaco Giuseppe Sala la lezione americana e’ quella di “ascoltare” sempre la voce dei cittadini. Anche la politica milanese si confronto con il voto negli Usa e con il successo, inatteso alla vigilia, di Trump, neo eletto presidente.  In America ha vinto il popolo e la democrazia ha sempre ragione”, ha commentato Maroni, intervenendo questa mattina in diretta a ‘Radio anch’io’ su Radio uno. Il Governatore, che ha anche postato in rete una foto che lo ritrae nel 1994 con il neo presidente americano, ha ricordato come siano stati smentiti “tutti i sondaggi e i cosiddetti esperti”, e’ stata una vittoria della gente. Nel suo primo discorso, ha osservato Maroni, “Trump ha ringraziato la Clinton e ha detto: stiamo uniti, faremo l’America grande di nuovo’. Il suo arrivo alla Casa Bianca e’ una sfida per l’Europa, che oggi non e’ pronta a competere con un’America guidata da un uomo come lui”. Il presidente lombardo, ha poi spiegato di condividere le posizioni del nuovo presidente USA, “soprattutto su immigrazione, sicurezza e lotta al terrorismo”. E poi, ha aggiunto, “non fa parte dell’establishment di Washington. Ricorda Regan, anche allora in pochi davano credito ad un attore di Hollywood, poi pero’ fece le cosiddette ‘Reganomics’ che rilanciarono il Paese”.  “Donald Trump – secondo il sindaco, che ha postato la sua riflessione su Facebook – è il nuovo presidente degli Stati Uniti e pochi lo avevano immaginato, quasi nessuno lo aveva previsto. Ascoltare, ascoltare, ascoltare, questa deve essere la “religione” della politica. Sentire i pareri dei cittadini e farli diventare proposte, soluzioni, novità. La voce dal basso, la segnalazione di una mamma, di un nonno, di un bambino: dietro quelle richieste c’è la vita. Mai perdere di vista questa forza, questa voglia di cambiare, perchè chi prova a calare soluzioni dall’alto è perduto in partenza. Naturalmente nessuna investitura, neanche del “popolo della rete”, giustifica assegni in bianco. Siamo cresciuti guardando all’America come forza di libertà e fiducia nel futuro. Non cambierà”. A commentare il voto negli Stati Uniti anche il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo per il quale “Trump ha interpretato meglio la sensibilità delle persone: in un recente viaggio negli Stati Uniti avevo colto che Trump, vincitore di tutti i confronti in cui era dato per sconfitto, era riuscito a ribaltare i pronostici perché aveva saputo capire di più il disagio della classe media, dando voce ad un malcontento che oggi non c’è solo negli Stati Uniti, ma che c’è anche in Europa e in Italia”. Cattaneo questa mattina ha partecipato, su invito del Console generale degli Usa a Milano, Ambasciatore Philip T. Reeker, alla colazione post elettorale organizzata in occasione delle elezioni presidenziali. Il tradizionale appuntamento del Consolato USA in occasione dell’Election Day, ha coinvolto ospiti delle istituzioni, della economia, del mondo della cultura e della finanza, i rappresentanti dei media, per scambiare i primi commenti sui risultati della notte e sul primo discorso del Presidente eletto Donald Trump, trasmesso in diretta nella sala del Centro congressi dell’Hotel Gallia. Numerosi i rappresentanti della Istituzione regionale presenti con il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo: gli Assessori Giulio Gallera, Antonella Aprea Antonio Rossi, i Consiglieri Annalisa Baroni (FI), Marco Tizzoni (Lista Maroni) e Alessandro Alfieri, Segretario regionale del PD. Per l’assessore alle politiche sociali del Comune, Pierfrancesco Majorino, esponente del Pd, la vittoria di Donald Trump che è stato eletto presidente degli Stati Uniti “è una sciagura”. “Il voto americano – ha anche detto – è complesso: c’è un elettorato più tradizionale e più debole economicamente che ha trovato in Trump una possibilità di sbocco maggiore, però andrei cauto con le valutazioni. È però evidente che solo una politica sociale forte più togliere acqua al populismo, altrimenti si alimenta la guerra tra gli ultimi”.(OmniMilano)

 

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