Milano 14 Novembre -Il vicesindaco girerà a sorpresa alcune mense delle scuole elementari per assaggiare i piatti dei bambini. Per capire. Per avere una visione di insieme. Per vivere in prima persone questa mistica emozione emozione che è essere nutriti dal Comune. E darà la caccia ai cattivi. Ai piatti che ai bambini fanno schifo. Alle polpette di pesce. Le famigerate polpette di pesce. Ah, siamo chiari da subito. Non è affatto, nemmeno per un istante, un atto di sfiducia nei confronti di chi è pagato per fare quel lavoro. Scherziamo? Io trovo del tutto normale che se c’è qualcuno pagato per monitorare la qualità il capo sia costretto ad andare a verificare di persona. È normalissimo. Non è mica un colossale spreco di tempo. Ma al di là di come la Scavuzzo occupa le sue pause pranzo, qui il discorso è, oggettivamente, molto più grave. Esattamente, cosa deve controllare la Vicesindaco? Ci sono solo due possibilità. O si sta incrinando al fiducia sulla qualità del cibo di Milano Ristorazione, in cui pareva credere ormai solo lei, oppure siamo di fronte alla classica sindrome della sinistra. Uguale in tutto il globo, eh. La sindrome del giorno dopo. Ovvero, loro, si sa, hanno la verità in tasca, fino al giorno prima. Poi viene eletto Trump. Ed a quel punto arriva la sindrome del giorno dopo. Loro non possono avere torto, quindi devono cercare elementi che gli diano ragione. Prendiamo, ad esempio, le famigerate polpette di pesce. Che fanno schifo a tutti. La Scavuzzo, le trova, le piacciono ed ecco che, magicamente, tutto si spiega. È colpa del nemico pubblico numero uno. La fonte di ogni disgrazia. Il grande nemico della sinistra moderna. Le famiglie.
Le famiglie sono una disgrazia che, speriamo, verrà fatta sparire dalla faccia della terra. Innanzitutto impediscono alla Scavuzzo di nutrire i bambini nell’unico modo davvero corretto: quello che piace a lei. Eppoi, sfruttando vilmente delle sentenze di tribunale, forniscono ai figli delle alternative alimentari. Impedendole di bypassarle con l’antico giochino del “o mangi questa minestra o salti dalla finestra”. Sono una disgrazia continua che, tra l’altro, ha segnato un grosso punto proprimo la settimana scorsa. Adesso i bambini con la schiscetta possono mangiare in sala mesa. Per quanto relegati in un angolo. Non sono più costretti a stare fuori. Avvicinandosi al tremendo momento in cui la cucina della mamma sarà parificata a quella del Comune. Sancendo, ovviamente, il tramonto di quest’ultima, visto che le madri tendono a non cucinare cous cous vegano, nella gran parte dei casi. E la pasta di mamma vince anche, a mani basse, sulle polpette di pesce. Queste ultime, nel ruolo di trincea della civiltà (comunista) vanno difese con la vita. Così, la Scavuzzo, gambe in spalla girerà le scuole ed assaggerà il rancio. Lo troverà buonissimo e si preparerà all’assalto alla libertà alimentare delle famiglie. Che poi, da sempre, è il vero obiettivo.
Auguriamo un buon pranzo alla vicesindaco. Ed un in bocca al lupo alle polpette di pesce. Ultimo baluardo di marxismo alimentare.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,