Quel che resta della Milano dal basso, sotto il trono di Sala

Milano

Milano 23 Novembre – Questa è una storia minima. Una storia di degrado che non è esclusivo di Milano, che non è clamorosa e che non vedrete su Quinta Colonna. Non ci sono morti, non ci sono feriti, non ci sono tensioni etniche. C’è solo rumore, sporco e droga. Ma è nel cuore della movida, ovvero è nel luogo dove usualmente si trova in ogni parte del mondo. Questi i fatti, come riportati da Repubblica:

 “Da tempo non abbiamo più incontri con il Comune, l’ultimo risale allo scorso febbraio – dice Gabriella Valassina, comitato Navigli – e cambiando l’amministrazione il rapporto si è interrotto ma i problemi sono rimasti. Pisapia ci ha ricevuti due volte, ma le cose non sono state risolte. Vogliamo capire se questa amministrazione intende gestire il problema della movida in modo serio”.

Ma questo ha provocato il raddoppio dei posti a sedere all’aperto – critica il portavoce di Pro ArcoSempione, Franco Spirito – Per questo chiediamo di tornare alla chiusura dei dehors alle 23 in settimana e a mezzanotte nei weekend”. La zona Sempione al sindaco chiederà anche di vietare l’asporto di alcol e di “imporre ai clienti di consumare il drink dentro al locale e non in giro per il corso”.

“In largo La Foppa ci sono serate dove il rumore antropico è esagerato perché sono tutti fuori a consumare sotto alle finestre – denuncia Antonia Paleari, comitato Garibaldi – i ragazzi scambiano i muri per orinatoi come se dentro ai locali non ci fossero i bagni. Alla mattina poi per la strada si ritrovano cocci di vetro e vetri abbandonati ovunque”.

“C’è un grande problema di degrado generale della piazza che non stimola i gestori dei locali a mantenere pulito il loro spazio fuori – denuncia Silvana Turzio, comitato Sant’Agostino – quindi alla mattina noi ritroviamo di tutto. Inoltre c’è un negozio di cingalesi che non sempre rispetta gli orari di vendita. Aspettiamo che la giunta riprenda in mano il progetto di risistemare la piazza”.

Come vedete non parliamo di via Padova o del boschetto della droga. No, queste sono storie minime di convivenza difficile (il discorso Colonne di San Lorenzo va affrontato a parte perché è tutt’altro). Il dato davvero rilevante, ed amaro a questo punto, è la totale indifferenza di Sala e Rozza, che manco si sono degnati di ricevere i comitati. E qui delle due l’una: o considerano la cosa un non problema, e tradiscono lo spirito di politica dal basso con cui hanno vinto le elezioni, oppure stanno pensando ad altro perché la città ha delle gravissime emergenze di sicurezza. Ed allora sono due volte ipocriti, perché prima ci hanno detto che non c’era alcuna emergenza e poi aveva ripiegato sull’arma del dialogo per disinnescare il degrado. Arma che prima ha fallito nelle periferie ed ora è stato ingloriosamente dimenticata in centro storico.

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