Il traffico congestionato è un danno per tutti, ma il Comune quasi quasi è contento

Fabrizio c'è Milano
Milano 24 Novembre – Il traffico della città sta peggiorando di giorno in giorno: i cantieri si sommano alle assurde limitazioni al traffico, le restrizioni  delle carreggiate si aggiungono alle piste ciclabili, i parcheggi in superficie sono stati ridotti di migliaia di unità, ma da anni non si costruisce più un  parcheggio in sotterranea.
Chiunque può accorgesi del traffico impazzito che coinvolge sempre più zone: Via Manzoni, Corso Venezia, Corso Magenta, Via D’Annunzio, Piazza Napoli, Loreto, Gioia etc.
paveAuto e furgoni che girano alla disperata ricerca di parcheggi e poi vengono lasciati in seconda fila. Bus turistici che girano per le vie strette del centro, i giganteschi tram che si incagliano nel centro. Il tutto peggiorato da una manutenzione inesistente delle strade piene di buche e dalle strade in pavé sempre più fitte di trappole e di masselli spostati (con la pioggia la situazione peggiora).
Ma in tutto ciò chi dovrebbe governare il traffico dove è?
Il Comune col suo Assessore Granelli continua a pensare a nuovi  divieti e zone a traffico limitato, ma non si cura della fluidità del traffico, che pure è un elemento decisivo per la qualità della vita e per abbattere inquinamento e agevolare le attività produttive.
Vigili se ne vedono pochissimi, e comunque si disinteressano degli incroci congestionati. Uno studio di Tom Tom calcola che la lentezza del traffico sia costata 80 milioni in più alla logistica e 33 minuti al giorno di coda per ogni automobilista. Milano, nonostante o forse a causa di Area C e di tutte le altre menate ideologiche della sinistra antiauto, è diventata la quinta città più caotica e congestionata d’Italia dopo Napoli, Messina e Roma, la prima in pianura Padana.
Questo totale disinteresse per fluidificare il traffico, che significa portare vantaggio al tempo delle  persone e alle attività di una città pulsante e produttiva, cosa nasconde? Forse il desiderio di una città dove per disperazione non si usa più l’auto e si campa tutti (finché ci sono soldi) coi sussidi comunali.
Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

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