Egregio Dott. Giuseppe Sala,
sono la direttrice del Coro I Piccoli cantori di Milano. Abbiamo avuto modo di conoscerci in occasione delle cerimonie di inaugurazione e di chiusura di Expo e, più di recente, per le discussioni nate intorno all’illuminazione dell’albero di piazza del Duomo.
Come lei sa, il coro che dirigo è nato 52 anni fa grazie alla passione e all’amore di mia nonna, Niny Comolli, la prima donna entrata nell’orchestra della Rai, oggi sepolta al Famedio.
La grande storia che ci contraddistingue e l’eccellenza delle voci dei bambini che ho la fortuna di dirigere, non mi ha risparmiato numerosi dispiaceri, molti dei quali nati dal mancato rapporto con le istituzioni, in particolare con il Comune di Milano.
Da sempre cerchiamo di tenere aperto il canale di comunicazione con la nostra città, ma sempre più spesso facciamo fatica a trovare interlocutori disponibili, reperibili e collaborativi nel tempo. Alcuni assessori nella passata amministrazione non ci hanno mai ricevuto. Altri, come l’assessore Majorino, ci ha incontrato una sola volta e poi non ha dato seguito agli intenti di collaborazione sul territorio che avevamo concordato a voce.
Il coro è composto da una novantina di bambini di età compresa fra i 5 e i 13 anni. Molti di loro provengono da famiglie che non possono permettersi la quota di partecipazione alle lezioni. Noi accogliamo tutti i bambini con particolari doti canore, a prescindere dalla loro situazione sociale, ma facciamo fatica a sopravvivere. Ogni anno chiediamo un contributo al Comune, ma non sempre ci viene accordato.
Nel dicembre 2014, in occasione del nostro cinquantesimo anniversario, abbiamo cantato in piazza del Duomo, chiedendo un sostegno alle spese alle istituzioni. Lo sponsor di allora, Bauli, Sponsor Ufficiale dello Zecchino d’oro, aveva rifiutato di sostenerci . Il Comune ci diede 1000 euro. Noi ne spendemmo 5000.
C’è chi, in nome della solidarietà, fa terra bruciata intorno al nostro Coro, “soffiandoci” ospitate televisive, esibizioni e opportunità di sponsorizzazioni. Sarebbe andata così anche ad Expo se alcuni musicisti che ci conoscevano professionalmente (non il Comune di Milano) non si fossero spesi per noi, sostenendo fino in fondo la nostra candidatura.
Com’è possibile che il Comune di Milano emetta un bando in cui lo sponsor ha diritto di scegliere un coro che non è milanese?
Noi non abbiamo soldi, né santi in paradiso. Questo coro è nato dal sogno di una donna che ha dedicato la sua vita alla musica, ed è grazie a lei che anche noi, che lo portiamo avanti fra mille difficoltà, siamo ancora dei sognatori. Al punto che immaginiamo un mondo ideale in cui il Comune di Milano tuteli le sue eccellenze, dialoghi con loro interpellandole per gli eventi più importanti e le difenda se è necessario dalle ingerenze dei “poteri forti”.
Con la speranza di avere presto sue notizie, le invio i miei più sinceri auguri per le prossime feste.
La direttrice del Coro Laura Marcora
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845