Milano 8 Dicembre – Pisapia scende in campo a gamba tesa contro Renzi e il renzismo e propone a livello nazionale la fotocopia del rassemblement arancione già visto a Milano. “Campo progressista” la denominazione di un’area che raccatti il Pd e la sinistra più a sinistra, mandando alle ortiche Alfano e Verdini. Chi avesse creduto al Pisapia che va al supermercato, che zitto zitto si ritira a vita privata, si sbagliava. Pisapia si considera un politico di razza, un grande statista, con le intuizioni più innovative, con un’esperienza da sindaco che può fare scuola a livello nazionale. In una lunga intervista a Repubblica disegna una sinistra arancione con la sicurezza acritica di chi vuole mettersi al centro della politica “Questo è il momento della verità. I cittadini vogliono che ci sia un Parlamento che garantisca la governabilità, dove le mediazioni avvengano tra forze politiche che si riconoscono negli stessi valori e negli stessi principi. Oggi non è così, perché siamo in uno stato di necessità e non c’è una maggioranza alternativa a questa. Però le elezioni sarebbero, per il Pd, il momento decisivo per le sue scelte. Renzi dovrebbe scegliere se guardare a un’alleanza a sinistra, formando un centrosinistra, o un’alleanza con il Nuovo Centro Destra che trasformerebbe il Pd in un partito geneticamente modificato. Il popolo del Pd, io lo conosco bene, non accetterebbe mai la seconda soluzione…. Quindi serve un’alleanza aperta, diamole un nome: Campo Progressista, che riunisca le forze di sinistra in grado di assumersi una responsabilità di governo. Non per motivi di potere ma per fare le cose di sinistra. Intendiamoci: anche questo governo ha fatto cose di sinistra, penso alle unioni civili, ma ha dovuto fare anche altre cose che nascevano dalla necessità di arrivare a un compromesso con un partito di centro-destra. Questo non va più bene”.
E, naturalmente, si pone come politico chiave per riproporre un deja vu che i milanesi conoscono bene. Un deja vu da incubo se riuscisse ad andar al governo di Roma.
Nene
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano