Milano 11 Dicembre – E poi Mattarella parlò. Sì, non ha detto nulla che passerà alla storia, semplicemente ha rifiutato l’ipotesi che si torni a votare finché non ci sarà un sistema elettorale compatibile con la logica, prima che con la democrazia. Ma questo squarcio è in sé notizia. Nei giorni scorsi tutto era vorticato attorno al grande silenzio del Quirinale, a cui faceva da polo opposto, da nadir dello zenith, il sistema di consultazioni parallele di Renzi a palazzo Chigi. È stata una crisi straordinaria. Nel senso che si è svolta al di fuori dell’ordinario. Della logica, dicevamo. Le dimissioni sono partite per un evento extra Parlamentare. Un referendum che ha ferito il partito di maggioranza relativa, senza ucciderlo. Che ha galvanizzato delle opposizioni che si odiano, quindi senza dare vantaggi a nessuno. Una crisi che ha portato ad un’esplosione del quadro politico a cui Mattarella ha risposto con il grande silenzio. Una tattica non particolarmente vincente, come possiamo dedurre da due cose. La prima è la reazione della BCE alla richiesta di proroga per la raccolta di capitali di MPS. La Banca Centrale Europea ha risposto picche. Il grande silenzio del colle più alto lasciava trapelare senza dubbio alcuno che la crisi non era guidata. Da Francoforte ci si aspettava, come sempre, di avere una guida ferma. Magari invadente. Nove anni di Napolitano avevano dato l’impressione al mondo che esistesse, in fondo, persino in Italia un’istituzione che potesse governare per davvero. Era, ovviamente, solo un’illusione ottica, in questo paese non governa davvero mai nessuno. Perché, ad essere chiari, uno dei vari significati del referendum era proprio questo: non ci fidiamo dei nostri governanti e vogliamo essere sicuri che durino poco e facciano pochi danni. Il grande silenzio è piaciuto agli Italiani. Fuori dalle Alpi la cosa è stata presa molto peggio. Non hanno capito il fascino.
Il secondo segnale che il grande silenzio non sia stata l’idea migliore al mondo è che questo è terminato ben prima che ci fosse qualcosa da dire. Tipo quando, in una stanza piena di cose pericolose da dire, si scelga lo stesso di rompere l’atmosfera pesante. A rischio di dire sciocchezze. Per il puro piacere di non sentire più quel dannato silenzio. Ecco, Mattarella ieri sera, mentre diceva le ovvietà che tutti si sarebbero aspettati ha dato l’impressione di un uomo senza un piano B. ed in effetti è Gentiloni o morte lo scenario. Morte sta per Padoan, ovviamente. Questo ha definitivamente affossato la fiducia dei mercati, cosa di cui avremmo avuto disperatamente bisogno per difendere un sistemo bancario ai suoi ultimi istanti di vita. Il portato di tutto questo è che la prima azione di Mattarella è stata un fallimento, anche se la situazione era così difficile da sembrare impossibile.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,