I dettagli sono il regno del Diavolo, ma spesso danno una visione migliore del problema rispetto al quadro d’insieme. Per esempio, da ieri tutti ripetono i nomi dei pochi nuovi entrati. Si concentrano sul discorso di Gentiloni. Qualcuno nota le infinite somiglianze. Molti si domandano quanto durerà. Tutti fanno calcoli estremamente attendibili dicendo che il governo avrebbe la maggioranza in ogni caso, in Senato. Sì, magari per due voti (di Senatori a vita notoriamente assenteisti), ma nessuno nota il dettaglio vincente. Qualcuno ci va vicino. Ala non ha ministri e si sfila. Ma, dichiarano, Renzi è il futuro. Ecco, ci vanno vicini, ma non colgono il punto. Il problema non è il ministro che Verdini non ha ricevuto, e che prima nemmeno aveva, o i due o tre sottosegretari che gli avranno offerto. E che lui ha rifiutato. Ha rifiutato per due possibili ragioni. O il governo è a scadenza, per cui salirci sopra causa solo problemi, o, più probabilmente, questo governo fa schifo persino all’idraulico di palazzo Chigi. L’uomo, cioè, il cui compito per venti anni, è stato quello di far fluire i liquami. E fa schifo per una ragione che nessuno sta considerando. Non è un governo tecnico. Ma ha una, una sola missione. E non parlo della legge elettorale, che sarà un proporzionale con qualche forma di sbarramento punitivo. No, il problema è, e deve essere, economico. Questo Governo intende fare qualcosa di atroce, perché, perso per perso, almeno il PD metterà in sicurezza il paese. Ci sono due manovre da compiere. La prima è ristrutturare il sistema delle banche medio piccole Italiane. Non delle popolari. No, si deve incidere il bubbone a partire da Monte Paschi e mettere in sicurezza Carige, sistemare le due Banche Venete e impedire che il contagio arrivi a Unicredi e San Paolo, se non vogliamo la Troika alla porta. Per farlo non è concepibile che paghi lo Stato. Ci vuole una catena di bail in mascherati in cui si immobilizzano risorse per gestire le sofferenze generatesi l’anno scorso con il crollo delle commodities. Ed il sistema migliore è forzare la mano a Draghi consentendo alle banche di non comprare più titoli Stato. La via è stretta e richiede un governo Europeista che strappi il consenso alla Merkel. L’unica cosa che abbiamo da offrire è l’accoglienza di quei profughi che stanno per farle perdere le elezioni. Nemmeno Verdini, però, potrebbe reggere tanto.
Il secondo punto è la manovra correttiva di Marzo, quella con cui si dovrenno pagare i conti del Sì. Alfano ci è legato mani e piedi, i suoi deputati anche. Verdini no. Verdini quelle porcate poteva votarle. Devo dire altro?
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,