Milano 16 Dicembre – Prosegue al piano terra dello stesso museo la mostra fotografica “Milano, storia di una rinascita. 1943–1953 dai bombardamenti alla ricostruzione”, in programma fino al 12 febbraio.
Apre al pubblico al primo piano di Palazzo Morando (via Sant’Andra 6) la mostra “Ricami di luce. Paillettes nella moda di Palazzo Morando 1770-2004”, che propone per la prima volta un percorso centrato su una tecnica particolare: il ricamo con paillettes e lustrini. Un viaggio tra nobili metalli e luce che sino al 2 luglio è possibile intraprendere ammirando l’evoluzione di questa particolare tecnica dal 1770 sino al 2004. Le sale del primo piano accolgono circa venti abiti, molti inediti, che rappresentano una preziosa selezione dei 4000 pezzi della collezione di abiti conservati a Palazzo Morando. Attraverso l’esposizione di abiti femminili e maschili è possibile ripercorrere la storia dei preziosi dischetti, della loro lavorazione – dall’utilizzo del metallo nei secoli passati, alle diverse e numerose varianti novecentesche (prima in gelatina animale, poi in cellulosa e in PVC o in materiali sintetici) – e di oltre duecento anni di storia della moda. È molto antica la consuetudine di decorare e impreziosire le vesti cucendovi sopra monete d’oro; da questa tradizione nascono le paillettes che, almeno dal Trecento e con diversi nomi (magete, tremolanti, lustrini, bisantini, ecc), percorrono la storia del costume. Aprono il percorso alcuni rari abiti settecenteschi che attestano il fantasioso e abbondante uso dei dischetti in metallo (soprattutto argento e argento dorato, ma anche rame) sia per la donna che per l’uomo. Un simbolo di ricchezza che nell’abbigliamento maschile viene abbandonato nel corso dell’Ottocento, per rimanere nei settori più tradizionali, come l’abbigliamento religioso, le uniforme civili e gli abiti di corte. Quasi sparite nell’uomo, paillettes e lustrini saranno prerogativa delle donne, impiegate negli abiti di corte – come dimostra la veste esposta che si dice appartenuta a Elisa Baiocchi, sorella di Napoleone – e per l’abbigliamento, rappresentato in mostra da una ventina di pezzi che ricoprono oltre un secolo: dalle ricche e opulente vesti “belle époque” alla misteriosa ed eterea ‘donna-serpente’ degli anni Venti, fino alla ‘donna-diva’ degli anni Cinquanta. Paillettes che vengono rilette in chiave più dinamica, innovativa e fantasiosa negli anni Sessanta, le cui forme veloci, meno costruite e artificiose, rimandano al modello sociale e a un nuovo modo, ironico e leggero, di interpretare le paillettes e il ricamo in generale. Un gusto scenico e teatrale che continuerà negli anni Settanta e Ottanta, quando vengono sfruttate le loro potenzialità decorative grazie alle continue scoperte e invenzioni relative ai materiali impiegati e al modo di applicarle sul tessuto. Ricerche che continuano fino ai nostri giorni, come dimostra il ricco abito di Roberto Cavalli che chiude l’esposizione. L’esposizione è accompagnata dal catalogo Galaad Edizioni (Milano 2016).
Prosegue al piano terra la mostra fotografica “Milano, storia di una rinascita. 1943–1953 dai bombardamenti alla ricostruzione” fino al 12 febbraio. INGRESSO con biglietto del Museo – da martedì a domenica: ore 9–13 e 14–17.30 Info: 02 884 65735 – 46056 | c.palazzomorando@comune.milano.it – www.civicheraccoltestoriche.mi.it
Laurea Magistrale in Lettere Moderne. Master in Relazioni Pubbliche.
Diploma ISMEO (lingua e cultura araba). Giornalista. Responsabile rapporti Media relations e con Enti ed Istituzioni presso Vox Idee (agenzia comunicazione integrata) Milano.