Milano 16 Dicembre – E’ che le strade vanno e vengono, si rincorrono, si incrociano, e i passi sono automi che prendono a calci il tempo, i desideri, il pianto. E’ che cerchi lui, lei, i ricordi, i impianti, le illusioni perdute, la gioia di un tempo. E ti raccomandano di metabolizzare il dolore, di ragionare, perché la vita è così, perché nessuno è eterno…ma lo strappo è sulla pelle livida di freddo, sulla bocca che divora la memoria delle emozioni…e cammini per un appuntamento sognato…e i fantasmi agli angoli di strada ti ubriacano…e lui, lei sono sempre lì in quell’anima sbriciolata,…E poi canti ancora alle stelle quel sogno che era un progetto di vita. Con lui, con lei…non importa definire…era un amore, un’amicizia, un luogo, una tenerezza, E incontri una casa, quella casa, dove la muffa ha divorato una vita e quel sapore è l’eco di una calda sera d’estate, quella sera, e pensi “ A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io” perché lui cantava la sua storia che era anche la storia di una Milano perduta con i barboni buoni, là ai Navigli, dove l’acqua è più nera, dove un clochard diventava cuore e saggezza spicciola di chi conosce la sofferenza e la fatica.
Non ci sono panchine o prati verdi nel dedalo infinito delle strade che vanno e vengono senza fermarsi. E prendere a calci le stelle e il sole non serve a niente. E invocare un mondo perfetto è fiato sprecato. E vivere è voglia di tenerezza.
Nene
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano