Un viaggio nella mente oscura del Grillismo

Attualità

Milano 17 Dicembre – Il caso Marra è grave, ma non gravissimo. Quello è che è davvero al di là del bene e del male è l’intera vicenda Romana, di cui Marra è solo un attore minore, tutto sommato. Il Movimento Cinque Stelle aveva alcune premesse logiche che ne hanno sancito il successo. Non parlerò di quelle ovvie, che tutti conosciamo, ma di alcune implicite che sostenevano tutto il palco. E che Roma ha impietosamente fatto a pezzi.

  1. La Società Civile esiste, è autosufficiente e portatrice dei migliori valori politici. Roma doveva essere la prova provata di tutto questo. Ci siamo accorti di alcune cose interessanti in questi sei mesi. La prima è che esisterà pure, ma non ha la minima idea di come far funzionare una macchina Comunale così complessa ed ostile come quella Romana. E la prova inconfutabile sono la Muraro e Marra. Che per me sono innocenti fino al terzo grado di giudizio, ma prima del primo restano burocrati nati, cresciuti e prosperati nel dorato mondo dei posti fissi, come li chiama Zalone. Che di società non hanno nemmeno il nome, ed il cui grado di civiltà conoscete voi come lo conosco io. Questa gente non è un accidente, non sono semplici dipendenti o assessori. Sono il motivo per cui la macchina gira. Sono, però, anche quello che i grillini avevano promesso che sarebbe saltato subito. C’è una contraddizione di fondo, ineliminabile, che crea le basi di tutto il resto: non si può cambiare tutto, senza che il tutto cambi te. Marra era vitale per la Raggi perché, altrimenti, lei sarebbe stata cieca, sorda e confusa. Confusa, in verità, lo è sempre rimasta, perché serviva a tutti lo fosse. Ma Grillo ed i suoi adepti continuano a non capire che ogni firma che lei mette è un potenziale reato compiuto da cui non si può difendere, perché la sola indagine basta a farla fuori. E solo Marra sapeva come evitare le paludi. E gli unici ad avere queste conoscenze sono uomini coperti di fango dalla testa ai piedi.

  2. Il Web sceglie, automaticamente, le persone più adatte. Magari è vero in forma relativa. Cioè, magari la Raggi dei tre candidati era davvero la migliore. Ma dovremmo domandarci in quale senso si sceglie la migliore. È quello più adatto a vincere? È quello che meglio incarna i propri valori? Di sicuro non è chi governa meglio. E forse non è un caso. I grillini, di fondo, a governare vogliono sia Grillo. Questo spiega il successo di Raggi, Di Maio e Di Battista. Dei miracolati che incarnano la capacità di meglio fare da maschera all’unico leader.

  3. Torino dimostra che, laddove la macchina Comunale funziona già bene, il personale è senza grosse ombre e la competenza ha modellato la classe dirigente, nemmeno le sciocchezze possono fare grossi danni. In sostanza dove la politica ha lavorato bene idee tipo le zone a 30 all’ora in città e tentativi da mondine 2.0 di pulire a mano il Po non riescono a produrre i disastri del Colosseo. In sostanza, il Movimento funziona benissimo dove non ci sono emergenze. Ma fallisce clamorosamente dove la situazione è difficile. Esattamente, lo chiedo senza retorica, a chi o a cosa dovrebbe servire una cosa del genere?

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