Sala alla ricerca del bollino blu. Eviti le manfrine e torni al lavoro

Milano
Milano 18 Dicembre – Beppe Sala è alla ricerca del bollino blu! E’ insomma alla ricerca di attestato di onestà e correttezza che lo sollevi da quei danni all’immagine che sono prassi in Italia per chi riceva un avviso di garanzia. E che migliaia di indagati, politici e manager, hanno subito negli ultimi 25 anni, alcuni con conseguenze mortali, moltissimi privati per sempre della loro onorabilità.
Orbene Sala si autosospende, il che è un atto senza conseguenze pratiche. Però questa finzione giuridica consente, grazie alla sapiente opera di giornali lecchini del PD,  di far esclamare a tanti ignari cittadini: “va che brava personcina, si è dimesso, mica come i soliti politici……”
Ora parte la fase 2 della riparazione d’immagine prevista dal potente apparato di propaganda: il bollino blu degli “onesti”. Importanti istituzioni e testimonial della diversità morale del PD e del vecchio PCI devono fare appelli e dichiarazioni del tipo: “Sala non ha fatto nulla, sono bazzecole, non si dimetta una persona così per bene”. In sostanza trattandosi di persona per cui garantiscono loro, “gli onesti”, non vale l’infangamento preventivo riservato a Berlusconi o Raggi,  per fare 2 esempi.
E’ già partito un appello dei Sindaci ANCI  e sopratutto un appello di Gherardo Colombo, uomo simbolo di mani pulite e membro di un inutilissimo e inattivo  Comitato per la legalità nominato da Sala stesso in Comune.
Ai tempi di Expo il compito di appiccicare il Bollino Blu su Sala era dell’autorità anticorruzione di Raffaele Cantone. Dopo qualche arresto era intervenuto a rassicurare persino il Capo dello Stato oltre a quello del Governo. Però i fatti qui sono precedenti l’arrivo di Cantone e quindi non lo si può invocare.
Ma aspettiamoci altri autorevoli appelli (già il Cardinale ha detto qualcosa) in modo che il Beppe Sala turbato possa a furor di popolo sospendere l’autosospensione!
Lo ripeto: Sala deve rimanere a fare il Sindaco perche un avviso di garanzia non è una prova di colpevolezza. Deve lavorare per la città perché questo impone il senso di responsabilità di uno che si candida a Sindaco di Milano. Pensavo e penso sia una persona onesta che però non dovesse candidarsi a Sindaco, avendo fatto il Commissario di Governo con immensi poteri per 5 anni.
Ma risparmiateci queste manfrine. Risparmiateci la lezione sulla diversità. E i giornaloni evitino la ridicola disparitaà di trattamento tra Giuseppe Sala, indagato a cui si devono scuse, e Virginia Raggi, che dovrebbe dimettersi per reati commessi da altri quando lei non c’era.
 .
Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

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