Milano 20 Dicembre – E’ di ieri, a Brescia, la notizia che in una scuola si sarebbe proibito persino di nominare Gesù Cristo, a Natale. La tendenza non è nuova, ma non per questo è meno inquietante. Di seguito vorrei riportare due importanti contributi. Il primo è di Nicoletta Di Giovanni, docente, liberale, patriota. Ultima sacca di resistenza alla follia gender, multiculturale e del pensiero unico che sta invadendo la scuola pubblica. Scuola, come dice lei, di fatto monopolista. Scrive soprattutto nella sua pagina Facebook, Scuola Libera ed è responsabile Nazionale Scuola per Rete Liberale:
“Nella Scuola (di fatto unica) pullulano insegnanti che puntano su un messaggio natalizio generico, sui paesaggi invernali, sulle riuscitissime famiglie “possibili”, sulla pace in tecnicolor e sul “secondo me” dilagante! Il Natale si trasforma in un’occasione come un’altra per stimolare la creatività dei bambini e ragazzi, per invitarli ad essere più buoni, affermano soddisfatti! Raccontano, giusto per fare un esempio, la storia natalizia dell’Alce Gustavo, che incontra un Babbo Natale; fanno recitare una poesia terzomondista di quelle in cui un babbo natale porta in dono al Bambinello un sacco pieno di permessi di soggiorno. INSOMMA, A NATALE NON SI ATTENDE NESSUN NASCITURO UMANO, figurarsi divino! Eppure il Natale, la nascita dell’ Uomo-Dio, è festa dello stato laico risorgimentale e della Repubblica, giusto per dare un conto moderno ai laicisti fanatici: lo stato laico riconosce la festività cattolica del Natale come sua festa civile al pari del 25 aprile o 1 maggio! Per il Natale, concentrandosi sull’agenzia educativa scolastica, si dovrebbe spiegare chi e cosa si festeggia: non il mago inverno, la renna Gustavo o altre mistificazioni del genere, ma la nascita di Gesù Cristo. I laicisti, oggi “progressisti”, che si agitano a favore della scuola laica, muta sul Natale cristiano, giustificano questa falsa visione nella presenza sempre più massiccia di studenti immigrati con diverso credo religioso, spesso in antitesi con le nostre libertà civili o nelle fantomatiche famigliole “rimediate” a colpi di diritti fantasiosi, propagandate anche da organismi internazionali come l’Unicef all’ultima moda. Tesi semplicistiche: infatti, proprio a scuola questi giovani devono sapere di almeno tre evidenze fondamentali della nostra cultura: che siamo nel 2016, che passata la settimana facciamo festa, che a Natale non nasce una renna! Perché cari laicisti di ogni risma, cit B.Croce “ Il Cristianesimo è stato la più grande rivoluzione che l’ umanità abbia mai compiuta”: fatevene una ragione! È una questione centrale della formazione che la scuola oggi fa fatica a riconoscere, ma forse mai compresa: non è una questione confessionale, ma culturale e educativa. Purtroppo, anche l’ultima riforma è stata un’occasione persa per incamminarci nel sentiero fecondo di una Scuola Libera: siamo schiavi dell’idea che è buono solo ciò che pubblico ed è pubblico solo ciò che è statale, pure se il buono è la falsa realtà. Un monopolio statale dell’Istruzione che mette in allarme molti docenti e genitori, custodi e curatori delle loro libertà fondamentali, che reagiscono alla forza omologatrice e distruttrice del politicamente corretto: a scuola si fa il presepe, la poesia col Bambinello e il “Tu scendi dalle stelle” non ce lo toglierà nessuno”
Qui, invece, una poesia di Remo Margani. Forse di lui non leggerete nei libri di scuola, ma è un maestro che ha plasmato la vita di migliaia di bambini- è stato il punto di riferimento di tre generazioni nel Reatino. Ma, prima di tutto e soprattutto, era resta un poeta. La cui grandezza si misura nella semplicità, nella capacità di essere diretto e nell’indiscussa abilità a parlare al pubblico più difficile di tutti. I bambini. Voglio lasciarvi con una sua poesia Natalizia, per dimostrarvi che non tutto è perduto. La sua produzione, infatti, sta venendo gradualmente riscoperta nelle scuole Italiane. Buon Natale, maestro Remo, cent’anni di luce su chi non si è arresto alle tenebre!
NELL’UMILE CAPANNA IL BIMBO FA LA NANNA. GIUSEPPE E MARIA GLI FANNO COMPAGNIA E VIENE RISCALDATO SOLTANTO CON IL FIATO DEL BUE E DELL’ASINELLO: POVERO BAMBINELLO! L’ANGELO ANNUNCIA AL MONDO CHE QUEL BAMBINO BIONDO DI TUTTI E’ IL REDENTORE DI TUTTI IL SALVATORE. NEL CIEL BRILLA UNA STELLA DI LUCE FORTE E BELLA: E’ LA STELLA COMETA CHE INDICA LA META. PERSINO DALL’ORIENTE ARRIVA MOLTA GENTE APPRESSO AI TRE RE MAGI STUDIOSI DI PRESAGI: OGNUN PORTA DONI E RESTA GINOCCHIONI. COI MAGI E COI PASTORI OFFRIAMO I NOSTRI CUORI PREGANDO PER LA PACE COME AD OGNUNO PIACE.

Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,