UE spendacciona: il bilancio 2017 è di 157,8 miliardi

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Milano 20 Dicembre – Il bilancio 2017 della Ue è di 157,8 miliardi. Che diviso fa 365 fa la ragguardevole cifra di 432 milioni e 328mila 767 euro spesi al giorno dall’Europa, domeniche e feste comandate incluse. E chi pensasse trattarsi di cifra spropositata dovrà ricredersi e persino ringraziare l’oculatezza della Commissione che ha fatto un po’ di spending review rispetto ai 162,4 miliardi inizialmente previsti dal Parlamento. I guai emergono quando si va a vedere nel dettaglio le voci di spesa. E ci si rende conto che il fanalino di coda tocca alla sicurezza i cui fondi appaiono gravemente sottodimensionati rispetto all’emergenza cui fare fronte. Per queste attività in questione – che spaziano dall’aiuto agli Stati per affrontare la crisi migratoria alla prevenzione del terrorismo, dai rimpatri alla protezione delle frontiere – la Ue stanzia meno di sei miliardi di euro in totale. Briciole, specie se paragonate alla spesa previsti per gli altri comparti. A partire dalle spese amministrative: per mantenere in vita la propria macchina burocratica, pagare gli stipendi e fare fronte alle evenienze di questo tipo, l’Unione stanzia 9 miliardi, con un bel +50% rispetto al budget per la sicurezza. E non è ancora niente. La parte del leone, come di consueto, la fanno i vari finanziamenti, aiuti allo sviluppo, fondi strutturali e tutto il resto dei rivoli in cui anno dopo anno l’Unione impiega la maggior parte delle proprie risorse. Così, per il fondo “Global Europe” (incentivi alle esportazioni per le imprese europee) vanno dieci miliardi; per finanziare i programmi di sviluppo rurale e della pesca escono dalle casse dell’Unione 15 miliardi; il capitolo competitività, crescita e lavoro vale 21 miliardi spicciolo più spicciolo meno. Fin qui i pesi medi. Detto dei quali restano da passare in rassegna le due voci monstre, che da sole valgono più di metà del bilancio. Vale a dire gli aiuti all’agricoltura, voce di spesa tradizionalmente molto importante nell’economia comunitaria e che quest’anno porta l’asticella a quota 42 miliardi. Poi la spesa europea per antonomasia, ovvero la celebre “coesione sociale e territoriale”. Si tratta degli aiuti che l’Europa eroga ai Paesi più arretrati. Nonostante risultino nettamente i contributi più soggetti a frodi, utilizzi impropri e via distraendo a Bruxelles non hanno alcuna intenzione di ridurre. Ed ecco che lo stanziamento per l’anno prossimo lievita alla cifra record di 53 miliardi di euro. Come dire: ladroni di tutta Europa unitevi perché sta per passare la ricca diligenza di ogni anno…

Ernesto Preatoni blog

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