Sala sta facendo il Re Magio. Con i nostri soldi

Milano

Milano 27 Dicembre – Non so voi, ma a me i Re Magi sono sempre parsi figure misteriose. Pagani in una rappresentazione Sacra, dimostrano che il messaggio Cristiano è aperto proprio a tutti. In ogni caso, arrivano per ultimi, vengono spiegati molto poco e se ne vanno subito. Insomma, il ruolo perfetto per Beppe. Che, come sempre, rende meglio e di più quando lo tengono lontano da Palazzo Marino, luogo che proprio non riesce ad essergli congeniale. Per questo, pochi giorni fa, il PD è stato orgoglioso di presentare il suo nuovo film di fine anno: Natale a Gerusalemme, protagonista Beppe Sala, in tutti i migliori circoli democratici, finché aperti e fino alla fine della libertà del Sindaco. Il quale, e nessuno me lo toglierà dalla testa, ha fatto il controllo bagagli ed il check in col fiato sospeso. Sì, perché era il momento più delicato: se la procura avesse voluto arrestarlo per rischio di fuga, quello sarebbe stato il momento migliore. In ogni caso, il check in l’ha passato, l’aereo è decollato e la missione di Beppe è partita. È andato a portare la pace in Medio Oriente. Anche perché portarla nell’Hub di via Sammartini, dove nemmeno il Natale è riuscito a portare pace, pareva impresa disperata, così Beppe ha preso oro, incenso e mirra ed è andato dai sindaci di Betlemme e Tel Aviv. Non sappiamo se la sua visita pastorale risolverà i problemi della regione, di sicuro è il segno di un Sindaco che non apre avere più molta voglia di coprire questo ruolo. L’autosospensione dell’autosospensione è stato uno spettacolo triste, ma soprattutto ha segnato la stanchezza di un uomo abituato all’ombra delle stanze del potere, non sotto i riflettori. Ed i riflettori sono una cosa scomoda. Scaldano, abbagliano, invecchiano e stancano.

Non so se l’avete notato anche voi, ma a parte le vicende giudiziarie, sono tre mesi che del Sindaco non si hanno notizie. Salvo le sue prese di posizione sul referendum del Sala politico siamo costretti a chiedere notizia a Chi l’ha visto. Ed anche la Sciarelli dispererebbe di trovarne traccia. Israele è, quindi, un posto buono come un altro per andarsene e riflettere. Il PD lo vuole in sella, mezza magistratura lo vuole a San Vittore. Con un’affluenza superiore al 70% la città è ancora spaccata a metà. Il rinascimento Milanese, che, segnalo, nelle periferie non sta vedendo nessuno, è merito di altri e lui non può nemmeno metterci il cappello. In sostanza, questa potrebbe essere l’ultima vacanza all’estero per un Sindaco che non ha mai veramente amato l’essere Sindaco.

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