Milano 30 Dicembre – Notte per festeggiare. Notte per dire “addio” un anno che può aver lasciato qualche scoria e salutare quello nuovo. La piazza e il Duomo di Milano si riempiranno di luci a San Silvestro in occasione del concerto di Annalisa Scarrone, che tutti conoscono ormai semplicemente come “Annalisa”. Sarà lei, insieme a Mario Biondi, la mattarice della serata in piazza Duomo, per una performance live che si annuncia pieno di energia. La cornice naturale sarà il cuore stesso della città. Gli organizzatori hanno tenuto a sottolineare la presenza di ingenti sistemi di sicurezza, in piena collaborazione con il Comune e le altre istituzioni.
Annalisa, cosa significa per te tornare a Milano?
«Sono già stata diverse volte in città per i miei concerti, trovandomi sempre molto bene e divertendomi ovunque: al Teatro Nuovo, al Dal Verme, due volte al Nazionale…Ma non ho mai avuto l’occasione di cantare in piazza Duomo. Si preannuncia un’esperienza entusiasmante».
Cosa si devono aspettare i milanesi, e in particolare tutti i tuoi fan, per il concerto di Capodanno?
«Voglio che sia una grande festa. Ho impostato tutta la scaletta in questo senso. Mi interessa realizzare un concerto dinamico, che sia pieno di energia e di gioia. L’obiettivo è quello di incentivare il clima di festa e ci proverò con tutto il mio repertorio. Ci saranno tutte le canzoni che sono diventate dei singoli: da “Una finestra tra le stelle” a “Vincerò”».
Prima “Amici di Maria De Filippi”. Poi tour, dischi di platino e d’oro, Sanremo, perfino un programma televisivo. Ma cos’è oggi la musica per te?
«Domanda difficilissima. Non è semplicemente la grande passione della mia vita. La musica mi accompagna, mi sprona e mi spinge a fare quello che faccio. Sembra strano a dirsi: ma è lei che fa la strada, non sono io. Tra me e la musica c’è un legame molto forte che durerà per tutta la vita».
Eppure nella tua vita non c’è stata solo la musica. Forse non tutti sanno che sei laureata in Fisica.
«Già. Nonostante la musica sia stata da sempre parte della mia vita – ho cominciato a studiarla all’età di 6 anni e mi sia orientata verso il canto a 13 – ho preferito prendere una laurea in ogni caso. A quel punto la scelta è ricaduta sulla fisica semplicemente perché mi piaceva. Mi sono sempre interessata di scienza».
Tant’è che è diventata una parte del tuo lavoro…
«Sì. Ho condotto la trasmissione “Tutta colpa di Einstein” per Mediaset e poi la seconda edizione dal titolo “Tutta colpa di Galileo”. Devo ammettere che spero di continuare, in futuro». (Il Giorno)
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