Milano 31 Dicembre – Capodanno amaro per molte famiglie milanesi a cui Comune e MM hanno inviato lettere di conguaglio per spese arretrate del tutto inaspettate. Su quanto accaduto, e già denunciato nell’articolo del 22 Dicembre dal nostro diretto Fabrizio De Pasquale, anche le interviste de Il Giorno agli inquilini di via Asturie
“Faccio conto di non aver ricevuto la tredicesima. Tutti i 500 euro, li ho utilizzati per mettermi in regola». E agli occhi dei vicini, Lucia Calò, quasi 80 anni, è persino fortunata. Perché c’è chi si è ritrovato bollettini da oltre 3mila euro, 2.500, «anche 10mila euro», spiegano alcuni inquilini di via Asturie, zona Bicocca, che ieri si sono radunati nel cortile del loro caseggiato comunale per segnalare il proprio disagio. «Non siamo nelle condizioni di pagare». In mano hanno le lettere di conguaglio inviate da Comune e MM in relazione agli anni 2010-2013 e 2003-2007. Anni di gestione di Aler e delle società Gefi, Romeo ed Edilnord. Un conto complessivo da 320 milioni di euro. «Noi non ci spieghiamo come mai adesso ci venga chiesto di pagare così tanti soldi, visto che negli anni abbiamo sempre versato regolarmente il denaro per l’affitto e le spese», attacca Serafina Limongelli, tra gli inquilini più battaglieri di via Asturie. Il suo bollettino? «Ammonta a oltre 3mila euro», da saldare entro oggi. «L’unica fonte di reddito – continua – è la pensione di mio marito invalido. Viviamo qui dal 1983».
La signora Calò invece ha superato i 60 anni di permanenza nel suo appartamento. C’è anche il caso di Antonina Amore, 56 anni, in via Asturie da 34 anni. «Il nostro bollettino è di 2.500 euro. Anche se ci accordassimo per un piano di rientro, la cifra sarebbe troppo onerosa per noi. Già stiamo versando gli arretrati, perché per un periodo siamo stati in difficoltà in quanto mio marito aveva perso il lavoro. Di questo passo ci ritroveremo a versare tutte le entrate mensili nelle bollette». Ma anche dalla Barona arrivano richieste di aiuto. «Abbiamo casi paradossali – spiega Lorenzo Pedrazzini, abitante –, gente che prima ha ricevuto lettere “di credito” e che ora si ritrova a dover versare soldi». Il leghista Giuseppe Goldoni (Municipio 6) si domanda «a chi giova tutta questa agitazione negli inquilini, specie anziani e disabili. Dopo anni di governo di centro sinistra è ora che questi conti tornino».
I sindacati degli inquilini si sono già attivati, chiedendo di rivedere ad una ad una le posizioni contabili dei singoli inquilini, verificando se effettivamente quella indicata sul bollettino sia la cifra da corrispondere e di concedere una moratoria. In più, hanno invitato i cittadini a sospendere i pagamenti per il triennio 2010-2013 (per cui la scadenza è oggi). Per gli arretrati 2003-2007 è già stato deciso il rinvio a giugno. Come uscirne? Il Comune ha già annunciato una «maxirateizzazione». A gennaio, il Consiglio comunale sarà chiamato ad approvare una delibera che aumenta da 24 a 150 il numero di rate con cui gli inquilini che risultano morosi potranno saldare il debito.
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