Milano 5 Gennaio – Elisabetta Tulliani è indagata per concorso in riciclaggio dalla Procura di Roma. Secondo i pm una buona parte dei soldi ricavati dalla vendita della casa di Montecarlo è finita sul conto personale di Elisabetta, moglie di Gianfranco Fini, sorella di Giancarlo Tulliani e figlia di Sergio Tulliani, entrambi già indagati.
Questo è quanto ha ricostruito la procura, che il 23 dicembre scorso ha messo sotto sequestro i conti dei Tulliani, indagando sul “re delle slot machine” Francesco Corallo, accusato di riciclaggio internazionale e arrestato ai Caraibi il 13 dicembre.
Già dalle indagini della Guardia di Finanza era emerso che venivano dai conti caraibici di Corallo i 330 mila euro con cui nel 2008 la Printemps Ltd, società dei Tulliani, aveva comprato la casa di Montecarlo, patrimonio dell’ex Msi-An, partito del quale Fini era all’epoca il segretario.
Quei 330 mila euro erano meno di un quarto della cifra alla quale la stessa casa è stata venduta il 15 ottobre 2015, quando la società dei Tulliani incassò un milione e 360 mila euro. Ricavo che poi è finito in buona parte sui conti di Elisabetta Tulliani. Riporta Bruno Ruggiero sul Quotidiano.net:
Nel decreto di sequestro a carico di Giancarlo Tulliani firmato una settimana fa, il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, oltre a segnalare il rischio di un imminente trasferimento all’estero (dal Montepaschi a una banca di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti) di una grossa somma «da considerare corpo del reato di riciclaggio», ricostruisce incidentalmente anche l’ultimo anello della catena relativa alla casa di Montecarlo.
E, fra l’altro, scrive che 40 giorni dopo la vendita molto remunerativa dell’appartamento «il 24 novembre 2015 è addebitata (sul conto Mps dello stesso Tulliani, ndr) la somma di 290mila euro, trasferiti al conto corrente acceso presso Mps e intestato a Elisabetta Tulliani; il 10 dicembre 2015 è addebitata la somma di 449mila euro, trasferiti al conto corrente acceso presso Mps e intestato a Elisabetta Tulliani».
D’altra parte, agli atti dell’inchiesta sul riciclaggio internazionale che sarebbe stato orchestrato da Corallo nella sua villa sull’isola di Sint Maarten e di cui i Tulliani sarebbero stati pedine, figura il verbale della perquisizione subita dallo stesso ‘imperatore’ del gioco d’azzardo elettronico nel 2012, a Roma, in una fase precedente delle interminabili indagini sul suo conto.
A partire da un fax sequestrato in quella circostanza, gli investigatori ricostruirono le comunicazioni intercorse fra Corallo e il fiduciario di Tulliani jr nella Printemps Ltd, la società registrata nel paradiso fiscale di Saint Lucia che nel 2008 aveva perfezionato la prima compravendita della casa di Montecarlo.
Fra i documenti trasmessi via fax c’erano anche le copie dei passaporti sia di Giancarlo che di Elisabetta Tulliani. Intervistato nelle ultime settimane sulle disavventure giudiziarie della famiglia di sua moglie, Gianfranco Fini ha tenuto a ribadire di non essere «un corrotto». «Se la vedranno loro e la magistratura: cosa c’entro io?».
(BlitzQuotidiano)
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