La sinistra getta la maschera: vuole accoglienza non controlli

Fabrizio c'è Milano

Milano 8 Gennaio – Cosa c’è dietro questo balletto a sinistra sulla riapertura dei Centri di Identificazione ed espulsione?

Il ministro degli Interni Minniti avrà buone informazioni per chiedere la riapertura dei CIE in Italia e a Milano. E’ un ritorno alle politiche del Governo Berlusconi quando in Italia esisteva il reato di immigrazione clandestina e pur, tra mille difficoltà, cavilli, ogni anno si rimpatriavano circa 30.000 persone. Certo non tutti gli sbarcati ma sicuramente le teste più calde.

Probabilmente è una misura concordata a livello europeo dopo la figuraccia fatta col tunisino Amri che, in attesa di essere espulso, ha fatto una strage e girava con l’intercity.123006807-d4aa0d73-5ffc-4b4d-b3fb-9030dce82d2a
La sinistra italiana però insorge. Sono lager dicono alcuni, non servono a nulla dicono altri. A Milano insorgono tutta Sel e tanti del PD: Majorino, Monguzzi, Scavuzzo. Il Sindaco Sala traccheggia. E poi tante voci dalla camera penale a Don Colmegna, alla Caritas. In questo modo gettano la maschera: loro non vogliono accogliere solo i rifugiati politici ma anche tutti coloro che cercano  di sbarcare il lunario in Europa.
Sicuramente tra i contrari ci sono tutte quelle coop e associazioni che fanno soldi con un sistema di accoglienza tutto assegnato a trattativa privata con la scusa dell’emergenza. Un sistema senza controlli e senza trasparenza.
I Cie servono per tenere a bada quei migranti e clandestini in attesa di rimpatrio perché ritenuti pericolosi o contigui all’area del radicalismo jihadista,

Ci spieghi la sinistra milanese perché questi pericolosi personaggi li vuole liberi di andare a spasso per le metropolitane e in giro per la città a reclutare nuovi  adepti per i loro progetti terroristici.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere comunale di Forza Italia

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