Milano 12 Gennaio – “C’è carenza cronica di donazioni di sangue. Per questo Simona Giroldi e Laura Chiappa, Direttore Generale e Direttore Sanitario del Policlincio di Milano hanno fatto la loro parte. Fai come loro, vieni a donare!”. Questo lo ‘slogan’, abbinato ad una fotografia che immortala le due donne, sdraiate su un lettino, mentre donano il sangue. Un’iniziativa per mostrare che anche il personale medico si rimbocca le maniche, ma anche per incentivare a fare questo piccolo grande gesto.
Sì, perché l‘influenza, che da settimane ha mandato in tilt i pronto soccorso della Lombardia, paralizza anche questo sistema. Al momento sono infatti rimaste solo le scorte di emergenza: circa un centinaio di sacche che Areu, l’azienda regionale dell’emergenza che coordina il 118 e il sistema delle donazioni, invita gli ospedali a usare “con prudenza”. E a rinviare gli interventi non urgenti, in modo da non consumare i pochi rifornimenti rimasti. Che, al momento, è difficile rimpolpare, visto che molti donatori abituali lombardi sono a casa con febbre, tosse e raffreddore e per poter donare il sangue bisogna essere in condizioni di salute ottimali.
Un’emergenza che viene sollevata non solo dal Policlinico di Milano, ma anche dall’Avis. L’ondata di contagi di influenza quest’anno, finora, è stata più virulenta dell’anno scorso, a causa di due nuovi virus, uno in arrivo dall’Australia e l’altro da Hong Kong, contro i quali non abbiamo ancora abbastanza difese. Soprattutto, il boom dei contagi è arrivato in anticipo rispetto a quanto previsto. Ovvero, nei giorni di Natale, quando negli ospedali erano già iniziate le ferie del personale. E i medici di famiglia, in città, avevano già iniziato le ferie. Di qui, i pronto soccorso in tilt e il superlavoro del 118. (Il Giorno)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845