Milano 15 Gennaio – È un trentaduenne italiano che aveva una relazione saltuaria con la vittima la persona fermata per l’omicidio di Tiziana Pavani eseguito dalla Squadra Mobile di Milano, l’uomo ha confessato ieri. Il delitto è stato commesso in via Bagarotti il 12 gennaio, il cadavere è stato trovato dai vigili del fuoco chiamati da un vicino che sentiva un odore di gas sospetto. Nell’appartamento della vittima il rubinetto del gas è stato trovato aperto ma la donna riportava delle ferite provocate da un oggetto contundente.
Il soggetto su cui inizialmente si erano focalizzate le indagini è risultato estraneo ai fatti, le attività sono iniziate il giorno stesso e sono state effettuate sondando nella cerchia delle conoscenze strette della vittima.
LA CONFESSIONE: “MI DOVEVA OLTRE 2MILA EURO” – L’uomo, L.M., residente a Milano in un complesso di palazzi nelle vicinanza della vittima, è incensurato e tossicodipendente, ha svolto negli ultimi anni lavori saltuari, recentemente presso una cooperativa di pulizie grazie alla vittima che lo aveva aiutato nella ricerca. Ora é a San Vittore accusato di omicidio volontario. Il fermo è stato eseguito in nottata. Ha confessato ieri nel tardo pomeriggio spiegando che la donna gli doveva 2450 euro, soldi che lui le ha prestato in due tranche da quando si sono conosciuti, un paio di anni fa, attraverso il sito di incontri Badoo. Il delitto é stato commesso giovedì mattina tra le 4 e le 5. Il 32enne si trovava a casa della vittima, lei era in camera a dormire, lui ancora in salotto dove ha consumato 2 grammi di cocaina e poi l’ha colpita nel sonno più volte con una bottiglia piena. Poi le ha premuto un cuscino sul volto e ha buttato la bottiglia che non è stata ancora ritrovata. Sarà l’autopsia a chiarire se Pavani è morta per i colpi in viso o per soffocamento.
A quanto emerso dalla confessione e dalle indagini, il 32enne prima di lasciare l’appartamento ha aperto il rubinetto del gas sperando di provocare un’ esplosione che cancellasse le prove della sua presenza nella casa, anche se essendo un conoscente, non sarebbero forse bastate a incastrarlo. (SEGUE). Ha preso le proprie sigarette, i cellulari della donna, poi buttati in diversi cestini della spazzatura in strada, e si è impossessato del bancomat della vittima. In sala ha cercato e trovato i documenti bancari e ha fotografato il pin per poi recarsi a prelevare alle 5.30 dello stesso 12 gennaio 500 euro in uno sportello Banca Intesa Sanpaolo non lontano. Le immagini del prelievo mostrano l’uomo con addosso gli stessi vestiti che indossava quando gli inquirenti ieri lo hanno raggiunto nella sua abitazione: vestiti scuri e scarpe scure con una suola bianca. Il bancomat della donna è stato poi trovato in un cestino, spezzato, come indicato nella confessione.
Dopo aver effettuato accertamenti nei confronti di una persona poi risultata estranea ai fatti, la Squadra Mobile ha indirizzato le indagini su L.M. A dicembre la vittima lo aveva anche soccorso a seguito di un malore legato all’abuso di droga ed era intervenuto il 118. É stato così possibile rintracciare l’uomo che dopo poche ore ha confessato. Ad incastrarlo le immagini del prelievo con il bancomat della donna, con i vestiti corrispondenti. Nonostante fosse sotto effetto di stupefacenti l’assassino ha agito in maniera “straordinariamente” lucida, hanno spiegato gli inquirenti. Inizialmente alcuni testimoni avevano affermato di aver visto uscire di casa la vittima il 12 mattina ma è confermato che la morte risale all’alba. La relazione tra i due non era né continuativa né ufficiale, accusato di omicidio volontario il 32enne è a San Vittore, nei prossimi giorni si avranno i risultati dell’autopsia e degli accertamenti che la Procura sta effettuando sul bancomat ma il caso, di cui si occupa il pm Letizia Mannelli, per gli investigatori, si può dire risolto a meno di 48 ore dal decesso. (Omnimilano)
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